Stamattina tamponi rapidi e drive-in anche a Canicattì. La città dell’Uva Italia oggi ha toccato intanto la soglia dei 129 casi positivi al Covid in trattamento, confermandosi il comune con il più alto numero di contagiati in provincia.
Il sindaco della città, Ettore Di Ventura, che abbiamo visto essere presente alle operazioni per tutta la mattinata, aveva raccolto nei giorni scorsi i timori provenienti dalle famiglie e dal personale scolastico. Aveva inviato una nota all’assessorato regionale alla Salute chiedendo “la tempestiva attivazione di uno screening di massa per appurare la reale situazione soprattutto nelle scuole, a partire dal I ciclo”.
E stamattina è stata la prima giornata della verità. Ce ne sarà un’altra domani, domenica. Nel piazzale Padre Gioacchino La Lomia, e soprattutto sulla via che giunge al parcheggio, centinaia di auto si sono messe in fila per sottoporre chi, a bordo delle vetture, tra alunni e personale scolastico, ha chiesto di fare il tampone.
È stato realizzato un circuito che ha permesso agevolmente alle auto di incolonnarsi e poi uscire senza bloccare le altre.
Sono state allestite quattro postazioni in tutto: sotto tre di queste c’erano medici e infermieri che hanno eseguito i test rapidi. Il quarto stand era invece montato all’uscita del parcheggio: era lì che venivano consegnati gli esiti.
Due le risposte possibili. Se il referto indicava una negatività al Covid, si poteva andare via immediatamente con un certificato che ne attestava l’esito. In caso di positività, oppure in casi dubbi, è stato chiesto di ripetere l’operazione.
Ma come sono eseguiti i tamponi nasali?
Una volta che un’auto giunge davanti allo stand, il personale sanitario si avvicina al finestrino. Nessuno deve scendere dalle vetture. Vengono ritirati il consenso informato con i dati dei richiedenti e un “Questionario Covid” che erano già stati distribuiti qualche minuto prima. Ai richiedenti viene poi chiesto di abbassare un po’ la mascherina (continuando comunque a mantenere la bocca coperta).
Il tamponcino viene prima infilato nel naso della persona da testare, quindi messo a contatto con dei reagenti. L’esito arriva dopo circa 15 minuti.
L’auto intanto può procedere a incolonnarsi nella fila di chi deve raggiungere il quarto e ultimo stand dove verranno consegnati tutti i referti. Ricordiamo che eseguire il test nasale non procura dolore, al massimo un po’ di fastidio.
Grande lavoro oggi e pure domani per l’Asp di Agrigento: personale, medici e infermieri, ma pure per la Polizia Municipale di Canicattì e i volontari della Protezione Civile che hanno curato tutto il resto.
In uno dei primi tre stand a refertare i tamponi era presente anche un giovane medico di Favara, il 26enne dr. Calogero Volpe.
Il tampone è stato eseguito inoltre a chi ne aveva fatto richiesta precedentemente registrandosi sul sito della Regione Siciliana.
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