Cambiano le regole sulla quarantena e sull’isolamento fiduciario per chi è venuto a contatto con il virus o con persone che l’hanno contratto.
La novità sostanziale è che la quarantena scende a 10 giorni, con i positivi che dovranno fare un unico tampone per “uscire” dall’isolamento. Il Comitato Tecnico Scientifico ha anche “ridefinito i criteri dell’isolamento fiduciario dei contatti stretti dei casi confermati positivi al virus”.
La questione delle mascherine è stata invece al centro di una circolare del capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi.
Ecco cosa cambia:
PER I CASI POSITIVI CHE SONO ASINTOMATICI.
La diagnosi sarà confermata dalla positività al test molecolare. Il soggetto dovrà stare in isolamento 10 giorni e, a fine quarantena, dovrà ripetere il tampone molecolare unico.
I CASI DI COLORO CHE SONO POSITIVI E SONO PURE SINTOMATICI.
Anche qui la diagnosi è confermata da test molecolare che risulta positivo. Il soggetto che mostra sintomi starà in isolamento “almeno” per 10 giorni (dei quali obbligatoriamente gli ultimi 3 in completa assenza di sintomi). Dopo di che ci sarà il tampone molecolare unico a fine quarantena.
CI SONO PURE I CASI POSITIVI ASINTOMATICI CHE NON SI NEGATIVIZZANO DOPO 21 GIORNI.
La diagnosi come sempre è confermata da test molecolare positivo. Dovranno stare in isolamento almeno 21 giorni, con riscontro di positività al test molecolare effettuato al decimo e diciassettesimo giorno (nei casi asintomatici l’isolamento si interrompe comunque al 21esimo giorno in quanto le evidenze disponibili non documentano alcun caso di presenza di virus competente per la replicazione).
I CONTATTI STRETTI delle persone positive devono stare in isolamento fiduciario per 10 giorni. Al termine del periodo devono fare il tampone antigenico rapido o molecolare.
Il Cts in una nota ha scritto che “ritiene necessario il coinvolgimento anche dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta per il prezioso e fondamentale contributo che potranno assicurare nella esecuzione dei tamponi, al fine di sostenere in maniera essenziale il sistema sanitario nel Paese”.
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