Riceviamo e pubblichiamo una nota del segretario provinciale di Agrigento del Partito della Rifondazione Comunista, Antonio Palumbo, che interviene in merito alla ormai, purtroppo, periodica emergenza rifiuti a Favara.
Che non è più tollerabile lo ripetiamo ormai da troppo tempo, come da troppo tempo assistiamo al teatrino del rimpallo delle responsabilità tra Amministrazione comunale e le ditte che svolgono il servizio.
La realtà è che nessuno in questa vicenda è esente da colpe, né le ditte che pretendono di fare impresa con i soldi della comunità; né l’amministrazione comunale incapace di risolvere l’atavico problema dell’evasione e dell’elusione della TARI e del rispetto del contratto; né le istituzioni che mostrano di non avere interesse per la nostra comunità e per i lavoratori; né tanto meno i cittadini “disonesti” che non solo non pagano la spazzatura, ma pensano bene di trasformare la città in una discarica a cielo aperto.
Le vittime in tutto questo sono i cittadini onesti ed i lavoratori del settore.
Oggi ci ritroviamo ad affrontare l’ennesima emergenza ed i lavoratori, che non percepiscono lo stipendio in modo regolare da tempi remoti, sono stati costretti nuovamente ad astenersi dal lavoro per rivendicare un loro sacrosanto diritto.
L’amministrazione comunale si ostina in modo “burocratico” a non cercare una soluzione, continuando a sostenere che gli operatori ecologici non sono un suo problema e che devono vedersela con le ditte; tutto vero, se non fosse per il fatto che in realtà il comune di Favara non è quasi mai in regola con i pagamenti e questo perché non riesce ad incassare il dovuto.
La strategia della riscossione “a muzzu”, ha prodotto effetti terribili sulle casse comunali, tartassando i cittadini onesti e lasciando liberi di non pagare gli evasori. A ciò si aggiunga che, nonostante i continui proclami di voler applicare sanzioni e richiami nei confronti delle ditte inadempienti, Favara rimane zona franca dove il servizio viene svolto in maniera “approssimativa” o non viene proprio svolto.
Di contro le ditte, oltre a non rispettare gli obblighi contrattuali svolgendo un servizio inefficiente e pagato a “peso d’oro”, scaricano la loro incapacità di fare impresa e la loro mancanza di liquidità sui dipendenti, addossando la responsabilità sulle amministrazioni.
In tutto questo le istituzioni fanno finta di non vedere la disperazione dei lavoratori e l’esasperazione dei cittadini e, quando chiamate in causa, non sono capaci di trovare le giuste soluzioni, limitandosi alle solite frasi di circostanza.
I cittadini Onesti si sono rotti le scatole e i dipendenti non sono più disposti a tollerare altre vessazioni. Il Sindaco la smetta di fare il burocrate ed inizi a fare il SINDACO, trovi la soluzione, inizi a mettere in campo soluzioni serie e coraggiose per recuperare la drammatica situazione della riscossione; se ritiene di essere nel giusto la smetta con gli inutili proclami a mezzo social e passi ai fatti: immediata rescissione del contratto con le ditte e richiesta di risarcimento per i danni arrecati, lo faccia con i fatti e non con le solite chiacchiere.
Favara, 25 giugno 2020
Il segretario provinciale Antonio Palumbo
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