Ieri era il 16 giugno ed è scaduto il termine per pagare l’Imu sulle seconde case e sulle prime case di lusso.
Le sanzioni per i ritardatari saranno molto lievi grazie alla possibilità di accedere al ravvedimento operoso.
Chiamati all’appuntamento per la prima scadenza dell’anno (il saldo sarà a dicembre) erano circa 25 milioni di proprietari.
Chi non è riuscito a rispettare i termini dovrà provvedere l’applicazione di una sanzione pari al 30% dell’importo dovuto, ma che è possibile ridurre grazie al ravvedimento operoso.
Tutto è legato ai giorni di ritardo.
La Legge di Bilancio 2020 ha infatti esteso questa possibilità anche alle sanzioni Imu e lo sconto è previsto anche in caso di regolarizzazione dopo il termine di un anno dalla violazione.
La regolarizzazione entro 14 giorni dalla scadenza comporta una maggiorazione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo rispetto alla scadenza del 16 giugno.
Poi si passa al ravvedimento breve, ovvero dal 15esimo al 30esimo giorno, con maggiorazione fissa dell’1,5%.
Superato il mese di ritardo, la multa sale all’1,67%, e si può applicare fino al 90esimo giorno dalla scadenza.
Chi non riesce a regolarizzarsi entro questa data, ha un anno di tempo per il ravvedimento lungo (entro la scadenza per la dichiarazione dell’anno successivo), con sanzione pari al 3,75%.
Per chi paga in ritardo con ravvedimento operoso la sanzione Imu 2020 prevede le stesse regole relative all’istituto del ravvedimento, disciplinato nello specifico dall’articolo 13, comma 1, del decreto legislativo n. 471 del 1997.
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