Dopo le dimissioni da assessore comunale di Favara del dottor. Nicola Miceli, si è riaperto il mercato (in seno al consiglio comunale) per ricoprire il posto assessoriale nella giunta di Anna Alba.
Manca oramai meno di un anno alle nuove elezioni comunali a Favara e la giunta di un sindaco, che dovrebbe a questo punto dare davvero lo sprint finale, perde invece, e nuovamente, ancora pezzi.
Ricordiamo che l’innesto dell’assessore appena dimissionario avvenne solo 6 mesi fa, il 3 dicembre 2019. Assieme a lui entrarono in squadra pure Maria Giudice e Miriam Mignemi.
La colpa, secondo Miceli, sarebbe di Anna Alba che viene indicata non solo da lui ma anche da diversi altri ex assessori e dai consiglieri comunali che le fanno opposizione come troppo accentratrice su se stessa. Quella di Anna Alba sarebbe una amministrazione che va avanti praticamente alla giornata, senza una programmazione precisa e senza idee chiare.
È stata una “scelta sofferente di chi credeva di poter contribuire con maggiore incisività alla crescita della propria città, dimissioni che evidenzio non essere a titolo personale ma di carattere puramente politico”.
“Capisco bene che dimettersi e farsi da parte non è la soluzione -dice l’oramai ex assessore Miceli-, ma voglio che comprendiate che continuare a fare Politica (con la “P” maiuscola, ndr) in queste condizioni è al di fuori di ogni ragionamento logico. Non si può continuare a cercare quotidianamente di lottare contro un muro di gomma, sordo ed ostinato”.
Nella sua lettera Miceli parla addirittura di ” vento contrario e di ‘fuoco amico’ “.
Per Miceli la sindaca Alba farebbe bene a parlare meno sui social e a fare di più per la città di Favara. “Le dirette sui social non sono utili a risolvere le problematiche sul territorio”, ha scritto.
Intanto, in conferenza stampa successiva alle dimissioni la sindaca Alba ha detto che, negli ultimi mesi, nonostante l’assessore Miceli sia stato l’assessore addetto alla protezione civile e a tutto quello che era l’emergenza Covid, gli è stato “concesso di farsi una serena quarantena a casa. È stato MOLTO lontano da quelle che sono state le dinamiche amministrative”. “Lui da tempo ha manifestato uno stato di malessere”.
Nicola Miceli, 43 anni a Novembre, sposato, padre di un figlio di 5 anni, è archeologo, esperto in restauro di beni culturali, e ha collaborato con varie imprese edili.
Le sue deleghe erano: INFRASTRUTTURE – PIANO PARTICOLAREGGIATO E POLITICHE PER IL CENTRO STORICO – PROTOCOLLO DALLA CHIESA – PIANIFICAZIONE URBANISTICA GENERALE ED ESECUTIVA DEL P.R.G. – EDILIZIA PUBBLICA E PRIVATA – POLITICHE COMUNITARIE – PROGETTI STRATEGICI PER LA CITTÀ – SERVIZI CIMITERIALI – PIANO ENERGETICO COMUNALE – PROTEZIONE CIVILE – SCAMBI INTERNAZIONALI.
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