“Il Vegliardo di Patmos” è il nuovo libro scritto da Don Vincenzo Arnone, prete e scrittore originario di Favara ma che abita ormai da tempo a Firenze.
È stato parroco fino al 1988 nella chiesa B.M.V. delle Grazie (Quartiere Luna di Favara). Adesso è sacerdote nella grandissima chiesa di “San Giovanni Battista” di Firenze Nord, quella che si vede dall’autostrada.
Laureato in Lettere presso l’Università «La Sapienza» di Roma, don Vincenzo Arnone ha pubblicato circa 25 opere di carattere religioso, saggistico, narrativo, teatrale e poetico.
La sua ultima fatica, “Il Vegliardo di Patmos”, è un romanzo epistolare incentrato sulla figura dell’apostolo Giovanni che, quasi centenario, sarebbe vissuto e morto nell’isola di Patmos, appunto.
Nella finzione letteraria, nell’anno 110 un contadino del posto chiamato Èrmogene ha tramandato la memoria dell’apostolo scrivendo una lunghissima lettera all’amico Marone. Nel racconto, dunque, la vita dell’apostolo Giovanni si fonde con quella di Gesù, degli altri apostoli e del tempo in cui vissero.
Si tratta di un “romanzo-biblico” che si rivolge a un pubblico che ha già una conoscenza della Sacra Scrittura e vorrebbe approfondirla sotto altri aspetti, quale quello poetico-letterario e umano.
In quarta di copertina c’è il commento della scrittrice milanese Laura Bosio, che dice: “La figura luminosa di Giovanni e il mondo intorno a lui escono ulteriormente illuminati dalla scrittura limpida e insieme densa, dagli affondi, dalle riflessioni allo stesso tempo misurate e intense, dalle scoperte in una storia straordinaria. La forma della lettera è l’espediente più congeniale a questo risultato”.
“Il Vegliardo di Patmos” si collega in qualche modo a una altro precedente romanzo, sempre di don Vincenzo Arnone, dal titolo “Il Vangelo apocrifo di Maria”.
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