Come più volte annunciato dal Presidente Musumeci, la regione Sicilia era da considerare blindata al rientro dei siciliani fuori sede.
L’impressione che ci si è fatta ascoltando le sue dichiarazioni è stata quella che il ricongiungimento con i propri familiari non era probabilmente da considerare una ragione valida per tornare in Sicilia.
Probabilmente dopo qualche spinta politica ed esterna, il Presidente ha chiarito la sua posizione. Chi si trova fuori sede potrà farlo. Dovrà ovviamente rispettare le solite regole sulla registrazione del suo arrivo.
Tra coloro che hanno spinto perché il rientro dei siciliani fuori sede potesse avvenire nella legalità e senza sotterfugi (dichiarando ad esempio problemi di salute o per lavoro) ci sono una 60ina di giovani che hanno scritto una lettera a Musumeci. Tra loro pure alcuni favaresi.
“Al danno si aggiunge la beffa -ci hanno detto-. Chi ha trasgredito le regole è già a casa, chi invece è stato rispettoso delle imposizioni ne piange le conseguenze!”.
Il presidente Musumeci ha mostrato la sua disponibilità ad accogliere le richieste fattegli. “Sono padre e nonno e comprendo benissimo l’emozione, l’affetto e le necessità che si pongono in una famiglia”, ha affermato.
Con una nota inviata ieri, 4 maggio, ai ministri dei Trasporti e della Salute, Musumeci ha chiesto infatti che tra le motivazioni ritenute necessarie sia incluso anche il ricongiungimento alla famiglia. Ha inoltre chiesto il raddoppio delle corse aeree e navali da e per la Sicilia e un aumento dei treni per favorire i rientri nell’Isola.
Anche in questi casi, però, bisogna sempre rispettare le solite regole: verifiche al momento dello sbarco, registrazione sul portale web dedicato dell’assessorato della Salute (siciliacoronavirus.it), obbligo di isolamento in quarantena e, al termine del periodo, sottoposizione al tampone rino-faringeo.
Questa apertura di Musumeci è stata apprezzata anche da alcuni politici. “Leggo con piacere che Musumeci si è reso conto che i siciliani che si trovano oltre lo Stretto hanno il diritto di tornare a casa, certamente garantendo la salute di tutti”, ha commentato il capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo.
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