Una sessantina di siciliani fuori sede per vari motivi hanno sottoscritto e inviato una accorata lettera al Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci.
Sono tra coloro che, rispettando le regole imposte dai DPCM e non scappando dal Nord, hanno deciso di rimanere al loro posto in attesa della riapertura dei “confini” tra regioni.
Adesso il nuovo DPCM del 26 aprile permette gli spostamenti, ma il rientro in Sicilia non è possibile perché il governatore siciliano ha bloccato gli ingressi.
Con una Sicilia blindata non possono pertanto fare rientro a casa.
“Al danno si aggiunge la beffa -ci dicono-. Chi ha trasgredito le regole è già a casa, chi invece è stato rispettoso delle imposizioni ne piange le conseguenze!”.
Vorrebbero avere il permesso di rientrare per riabbracciare i loro cari.
Ecco la lettera che hanno inviato al Presidente Musumeci…
Tre cose formano una nazione: la sua terra, il suo popolo e le sue leggi. (Abraham Lincoln)
Cosa accade se il popolo per seguire le leggi non può tornare nella propria terra?
Più chiaramente… siamo siciliani, lavoriamo e studiamo in Toscana, nel Lazio, in Piemonte, in Liguria, in Abruzzo… talvolta amici che condividono molte cose nella vita, i princìpi assoluti della libertà e del rispetto verso il prossimo. Seguiamo le regole, lo abbiamo sempre fatto e continuiamo a farlo durante questo momento così buio, in cui ci è stato richiesto un enorme sacrificio, “stare distanti oggi per tornare ad abbracciarci domani”.
Consapevoli di quello che la nostra Nazione stava per affrontare, ci siamo rinchiusi in casa, comportandoci come era giusto fare e come essere parte di una società civile ci richiede, non prendendo d’assalto le stazioni ferroviarie del Nord, non mettendoci in macchina per decine di ore per arrivare in Sicilia, nei nostri luoghi di residenza.
Non siamo degli eroi, abbiamo anteposto alle nostre esigenze la vita e la salute dei nostri cari e della comunità, e abbiamo atteso, con mascherata serenità, conferenza stampa dopo conferenza stampa, decreto dopo decreto, di poter tornare a casa, per restare legittimamente distanti dai nostri cari, ma comunque con loro, e a casa nostra.
Finalmente è il 26 aprile, 2 mesi di quarantena, stato psicologico livello Hannibal Lecter e svariati chili in più causati dalle pizze fatte in casa con lievito madre, stiamo attaccati alla TV, cercando di seguire parola dopo parola il discorso del Presidente Conte, che in confronto “Il nome della Rosa” potrebbe essere equiparato a un romanzo Harmony.
Ecco le parole che aspettavamo… minuto 14:46 “tra regioni, consentiamo il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
Un brivido lungo la schiena, attimi di gioia misti a spinte organizzative durate poco meno di 4 giorni, quando il Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, blinda nuovamente la Sicilia.
L’ordinanza del 30 aprile, infatti, recita esattamente: «le limitazioni di ingresso e uscita dal territorio della Regione Siciliana restano invariate»; quindi ci lasciano nuovamente fuori!
«Da lunedì prossimo non faccio entrare nessuno in Sicilia, come ho fatto in queste 5 settimane», ha detto il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci a Omnibus La7.
Lo sconforto è enorme, perché abbiamo come la sensazione che se segui le regole in questo Paese non sei altro che uno stupido idiota, che dovevi fare come gli altri e “scendere” illegalmente, invece continui a restare chiuso in casa, lontano dai famosi congiunti che, pare, tutti, tranne i siciliani fuori sede, hanno il diritto di rivedere, sperando nel frattempo che non accada loro nulla.
Chiediamo al Presidente Musumeci di darci la possibilità di tornare a casa nostra, perché la sensazione è quella di essere stati espulsi due volte, la prima perché costretti ad andare via alla ricerca di un futuro, la seconda perché oggi ci nega la possibilità di tornare in quella Terra meravigliosa e maledetta, alla quale siamo visceralmente legati.
Con la pena nel cuore, decidiamo di sorridere, leggendo sui vari social network che proprio coloro che sono arrivati in Sicilia fuggendo nottetempo nell’assoluta noncuranza delle norme di sicurezza, o proprio coloro che hanno tanto sbandierato con orgoglio la parola “accoglienza” legata alla storia di ieri e di oggi della nostra amata Sicilia, applaudono Musumeci additando coloro che hanno atteso due mesi e oggi scalpitano per tornare dai propri cari.
AHINOI, LA BIPOLARITÀ DEI SICILIANI!
- Silvia Castellana
- Ilenia Costanza
- Lorena Vetro
- Shamanta Pirrera
- Roberto Pecoraro
- Enzo Piscopo
- Claudia Lentini
- Danilo Caramanno
- Kristian Caramanno
- Gloria Mancuso
- Vincenzo Tinaglia
- Cinzia Morreale
- Gabriele Monte
- Paolo Macedonio
- Gaetano Matina
- Francesco Urso
- Marta Pellegrino
- Francesco Urso (2)
- Gaetano Monte
- Donatella Anastasi
- Isabella Provenzano
- Patrizia Schembri
- Angelisa Castronovo
- Alessia Ciotta
- Gerlando Gallo Cassarino
- Eleonora Vullo
- Luigi Lentini
- Marialetizia Campisi
- Eric Castellana
- Giuseppe Palamenga
- Maria Giovanna Orlando
- Salvatore Barberi
- Giuseppe Margagliotta
- Lorena Cunsolo
- Antonio Lo Cicero
- Veronica Lino
- Riccardo Di Franco
- Ornella Sangiorgi
- Mirko Mirabile
- Erika Pinelli
- Claudia Di Stefano
- Salvatore Pinelli
- Giovanni Silvestri
- Leonardo Di Maria
- Luigi Vella
- Rosario Sorce
- Claudio Mandracchia
- Pierpaolo Faillla
- Alessandra Fanara
- Salvatore Fanara
- Gerlando Chiarenza
- Lorita Rinoldo
- Simona Rinoldo
- Antonella Morreale
- Tania Pitronaci
- Sofia Failla
- Fabio Novara
- Gaia Di Nolfo
- Letizia Di Napoli
- Salvo Preti
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