Ieri, 21 aprile, durante un blitz a casa di un pregiudicato 55enne, noto già per le sue “attenzioni” nel mondo dell’arte, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Licata hanno trovato alcuni reperti archeologici risalenti probabilmente all’epoca greca.
I militari, insospettiti dai movimenti dell’uomo negli ultimi giorni, hanno così deciso di effettuare una perquisizione domiciliare. Proprio all’ingresso della sua abitazione hanno infatti trovato un metal detector professionale, in genere utilizzato per cercare sotto la superficie reperti metallici di vario tipo.
I sospetti dei Carabinieri si sono perciò rivelati fondati. Proseguendo nella perquisizione, infatti, sono stati trovati i primi reperti archeologici, abilmente nascosti in vari angoli della casa, persino tra la pasta, il sale e lo zucchero.
In particolare sono stati trovati ventiquattro fibule di varia grandezza e forma, orecchini, vasi in terracotta, lucerne, sigilli di piombo, frammenti di antichi utensili da cucina, cerchi di bronzo per bracciali, oltre a elementi di piombo e bronzo.
Adesso sarà compito degli archeologi catalogare i reperti trovati. Intanto il 55enne è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento e dovrà rispondere di detenzione illegale di reperti archeologici.
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