Domenica 19 aprile, 32 migranti sbarcati poco prima a Lampedusa sono stati condotti a Siculiana, precisamente a Villa Sikania, una struttura alberghiera trasformata nel 2014 in C.A.S., Centro di Accoglienza Straordinario, per la collocazione dei migranti che arrivano in Sicilia.
La settimana scorsa, data l’emergenza coronavirus e l’indisponibilità di diverse strutture, c’era stata l’improvvisa riapertura di Villa Sikania, chiusa dall’ottobre del 2019, con l’arrivo di 72 migranti, senza però che lo stesso primo cittadino, Leonardo Lauricella, fosse stato preventivamente informato.
Attualmente quindi i migranti presenti a Siculiana sono 104.
I 72 migranti arrivati la settimana scorsa sono in quarantena e l’Asp di Agrigento, come ci ha detto il sindaco Lauricella, effettua giornalmente i controlli per verificarne lo stato di salute. Stanno tutti bene. Tra 4-5 giorni finiranno il periodo di quarantena e verrà effettuato loro il tampone. Se sarà negativo, verranno trasferiti in un’altra struttura.
Già con l’arrivo di questi 72 migranti la cittadinanza era apparsa abbastanza allarmata. A esasperare ulteriormente la preoccupazione dei cittadini alcuni giorni dopo erano stati i filmati di migranti che giocavano a calcio all’interno della struttura, non rispettando alcuna norma di distanziamento sociale. Un rischio, secondo sindaco e cittadini, sia per la popolazione che per gli stessi migranti.
Adesso il nuovo arrivo di altri 32 migranti da Lampedusa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Giunti nella struttura dell’ex Villa Sikania, domenica sera, 19 aprile, alcuni cittadini di Siculiana, stufi di vedere la loro città trasformata in rifugio per migranti, specialmente in questa situazione sanitaria dovuta al Covid-19, hanno espresso il loro dissenso dai balconi sbattendo pentole, coperchi, padelle, stoviglie e tamburi.
E ci sono altre preoccupazioni che vanno al di là del calo del turismo che si è registrato in questi anni. Ci sarebbe la possibilità di contagi tra i cittadini residenti nel caso in cui qualche migrante, eventualmente infetto, decidesse di dileguarsi, oltre alla possibilità di contagio tra gli stessi migranti (tra i precedenti 72 già in quarantena e i nuovi arrivati).
Al sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella, è stato assicurato, dopo essersi consultato con Prefetto e Questore, che i 32 migranti giunti da Lampedusa sarebbero stati tenuti separati dagli altri 72.
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