Così una volta si diceva, oggi nel mese di marzo 2020 abbiamo scoperto chi è il sordo a cui da sempre l’agrigentino si è riferito: Girgenti Acque.
Una volta l’acqua veniva distribuita con un ritardo più o meno notevole solo d’estate. L’Ente erogatore allora si giustificava addossando la responsabilità alla siccità e alla stagione estiva che richiede un consumo di acqua superiore a tutte le altre stagioni. Queste sono favole, storie di altri tempi, quando l’acqua serviva per i bisogni stretti alla sopravvivenza dell’uomo: per cucinare, per dissetarsi e per l’estrema esigenza igienica (lavarisi la faccia). Oggi l’acqua è l’elemento primario nella gestione di una casa con annessa famiglia. In altre regioni, e anche in alcune province siciliane, il rubinetto basta aprirlo per attingere acqua 24 ore su 24. Da noi non è mai successo; il rubinetto scorre a cadenza settimanale soltanto per tre o cinque ore, quando va tutto bene, e l’evento sa di qualcosa di miracoloso.
Oggi siamo stanchi di attendere il turno dell’acqua che, con molta frequenza, viene anche sospeso e rimandato a date non meglio indicate. In pieno inverno abbiamo registrato turni di erogazioni, per poche ore, una volta tanto e a cadenza di 10-12 giorni nella migliore delle ipotesi. L’acqua oggi è un vero e proprio business. Infatti tutti i cittadini sono stati costretti a procurarsi vasche di diverse migliaia di litri e poi quando si esaurisce la scorta fornita da Girgenti Acque bisogna fare ricorso alle autobotti private da cinque, otto, dieci e anche quindicimila litri di acqua. In un periodo di crisi economica come il nostro, gli unici automezzi che circolano notte e giorno, comprese le domeniche e le feste di ogni genere, sono le autobotti dei privati che corrono all’impazzata per soddisfare qualche richiesta in più. Girgenti Acque di tutto questo è a conoscenza, eppure lascia che tutto venga risolto dall’utente che si vede mettere le mani in tasca due volte: primo per pagare il privato con l’autobotte e poi Girgenti Acque perché è il gestore privato, si fa per dire, che in sostituzione del pubblico distribuisce l’acqua a tutta la provincia di Agrigento o quasi. L’utente si viene a trovare tra due fuochi: se non ha soldi non può richiedere il servizio al privato, oppure viene staccata l’erogazione se non paga il costo ELEVATO a Girgenti Acque.
In una società come la nostra, non più con le caratteristiche medievali ma con l’esigenza di un essere umano del terzo millennio, spesso ci si viene a trovare con le vasche asciutte e i rubinetti a secco.
Il momento che stiamo vivendo non è cronaca di tutti i giorni. L’ultima epidemia fu la SPAGNOLA, giunta da noi un secolo fa, che allora ha decimato anche le famiglie di Favara. Ora sta per arrivare, se non è già arrivata, una epidemia manifestatasi inizialmente in una città cinese e che in poche settimane sta travolgendo tutto il mondo. Le cronache dicono che dopo la Cina il Paese più colpito è l’Italia e dell’Italia la parte più coinvolta è il Nord. Già comunque si avvertono i sintomi al centro e secondo le previsioni fra qualche settimana verrà travolto anche il Sud.
L’assenza di acqua favorirà l’espandersi del Coronavirus?
Come laveremo le mani seguendo le indicazioni delle Istituzioni centrali sanitarie, spesso e diverse volte nel corso di una giornata, se Girgenti Acque continua a non distribuire il prezioso e indispensabile liquido con adeguata frequenza e regolarità?
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