È finito il periodo di magra per la Sicilia che torna a splendere nel nostro massimo campionato di calcio. Buona parte del merito va a Ernesto Torregrossa, attaccante nato a Caltanissetta il 28 giugno 1992. Dopo anni di lungo girovagare il nisseno ha trovato finalmente la sua dimensione a Brescia, trascinato in A a suon di reti. E il bello è appena iniziato per un’ascesa che pare inarrestabile e che potrebbe anche aprirgli le porte della Nazionale maggiore.
Quella di Torregrossa, originario di San Cataldo, è la storia di un ragazzo che ha saputo superare le difficoltà per raggiungere il suo sogno, quello di giocare un giorno in Serie A. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell’Udinese, si trasferisce appena maggiorenne all’Hellas Verona, in quegli anni sceso in prima categoria. In Veneto, però, le cose non vanno come sperato e il nisseno scende in campo solo in 4 occasioni. A gennaio 2011 viene ceduto in prestito al Siracusa, ma la situazione non cambia e in sei mesi arrivano appena sei presenze senza gol.
Per festeggiare la prima rete fra i professionisti bisogna aspettare la stagione successiva. Passato nelle file del Monza, Torregrossa chiude il primo anno da titolare con 25 presenze e 4 gol. Bottino non sufficiente a evitare la retrocessione dei brianzoli. Riparte quindi il girovagare che lo vede trascorrere il campionato 2011/2012 a metà tra Como e Lumezzane. Con la squadra lombarda arriva la tanto attesa continuità e 15 gol in un anno e mezzo. È il momento di tentare il salto verso la Serie B. Il Verona, ancora proprietario del suo cartellino, lo gira al Crotone, società con cui farà bene, realizzando 8 reti in 35 apparizioni.
Dopo un’altra esperienza in prestito al Trapani, l’arrivo al Brescia, società destinata a cambiargli per sempre la carriera. Ernesto passa così a titolo definitivo alle Rondinelle (dopo dodici mesi di prestito) e nel primo anno mette insieme 5 reti, una delle quali decisiva nello spareggio dei play-out proprio col Trapani. Nei due anni successivi arriva l’esplosione: doppia cifra in entrambe le stagioni e promozione in Serie A al termine del campionato 2018/2019. A 27 anni è tutto pronto per il tanto atteso esordio al livello più alto.
Dopo tanta gavetta, circa duecento partite nelle serie minori e tanta voglia di emergere è il momento di togliersi le prime soddisfazioni per Torregrossa. Eugenio Corini, il tecnico che ha sempre creduto in lui, lo ha sempre considerato un titolare, nonostante i guai fisici di inizio stagione. E, una volta ritrovata la forma, sono arrivati anche i gol. Il primo a fine 2019 nella gara di campionato contro il Lecce. A inizio 2020 la prima doppietta contro il Cagliari e due settimane dopo la quarta rete contro il Bologna, non sufficiente a evitare la sconfitta alle Rondinelle. Al momento il bilancio parla di 4 gol in 13 presenze, decisamente molte per un attaccante che “vive” per la squadra e che ha dovuto ritrovare in corsa la condizione fisica a causa di un infortunio alla coscia che l’ha tenuto fuori per 11 delle prime 12 giornate di campionato.
Prossimo obiettivo di Torregrossa quello di raggiungere una salvezza che il Brescia si giocherà fino all’ultima giornata anche secondo operatori come Betclic, tra i più attenti e preparati sulla nostra Serie A. Serviranno i suoi gol, i suoi assist e le sue prove a tutto campo.
Tutte caratteristiche che hanno attirato anche le attenzioni del ct azzurro Roberto Mancini, grande estimatore del suo modo di approcciare le partite e pronto a dargli una chance nelle prossime amichevoli di avvicinamento a Euro 2020. Il tecnico jesino aveva infatti mandato alcuni suoi collaboratori a seguire la gara contro il Cagliari per monitorare le condizioni di Tonali e Cistana, tra i papabili per far parte della spedizione continentale. Gli osservatori, però, sono tornati alla base con un altro nome sul taccuino: quello di Ernesto Torregrossa, uno dei pochi attaccanti della nostra Serie A in grado di fare di tutto su un campo di calcio.
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