Il gruppo di lavoro antimmigrazione della Procura di Agrigento ha posto in stato di fermo Helmi El Loumi, cittadino tunisino accusato di gravissimi crimini quali favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina, omicidio colposo e morte in conseguenza di altro reato. I fatti riguardano il naufragio dello scorso 23 novembre nelle acque dell’Isola dei Conigli, a Lampedusa.
La Squadra Mobile di Agrigento, diretta da Giovanni Minardi, ha eseguito il provvedimento emesso nell’ambito delle indagini coordinate dal Procuratore Aggiunto Salvatore Vella e dal Sostituto Procuratore Elenia Manno, nel quale, a vario titolo, si contestano all’extracomunitario gravissimi crimini quali favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina, omicidio colposo e morte in conseguenza di altro reato.
EL LOUMI Helmi è ritenuto responsabile, in concorso con altri migranti, della violazione alle disposizioni contenute nel decreto legislativo sull’immigrazione e di aver compiuto atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato di 169 cittadini extracomunitari di origine africana e asiatica, utilizzando e conducendo un barcone in legno, lungo circa 12 metri, in pessime condizioni di sicurezza e di navigazione, tanto da cagionare, lo scorso 23 novembre, la morte di almeno 20 persone, tutte annegate a causa del ribaltamento del natante a poche miglia dall’isola di Lampedusa; i corpi dei naufraghi furono recuperati pochi giorni dopo.
Le complesse indagini della Squadra Mobile agrigentina e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato sono state avviate immediatamente dopo quel naufragio.
Il fermato, unitamente agli altri migranti sopravvissuti, subito dopo il salvataggio venne trasferito presso l’hotspot di Lampedusa, dove il personale della Squadra Mobile di Agrigento avviò immediatamente una certosina attività investigativa, coordinata dalla Procura di Agrigento, riuscendo a raccogliere tra i migranti diverse testimonianze ritenute attendibili, concordanti e puntuali, che hanno permesso l’emissione del provvedimento restrittivo.
L’uomo è stato quindi catturato e trasferito alla casa circondariale di Agrigento.
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