Oggi 2 novembre è il “giorno dei morti” e, come ogni anno in questo periodo, il cimitero è stato più popolato del solito per pulire e preparare le lapidi per essere pronte per questa giornata. Ma a Favara spesso capita che ladri vadano a rubare vasi e oggetti sacri. Un gesto vergognoso e deplorevole. Nella rubrica “La Voce del cittadino” vi raccontiamo la storia delle signore Antonella Cacioppo e Pasqualina Moscato, vittime di questi, quanto meno, sgradevoli fatti.
Come di consueto, in questi periodi il cimitero di Favara, come un po’ d’altronde accade in tutti i cimiteri, è stato particolarmente frequentato, in preparazione della giornata di oggi 2 novembre, per la ricorrenza della commemorazione di tutti i fedeli defunti.
Davanti alle tombe dei propri cari sono stati apposti fiori, lumini, angioletti, vasi o i semplici “fiori sempre vivi” della San Vincenzo. Diversi sono stati coloro che muniti di acqua, spugne e prodotti per la pulizia hanno resa linda la lapide. Tutto ciò affinché per il giorno dei morti tutto possa essere perfetto.
I nostri morti forse non vedono quanto stiamo facendo, ma almeno davanti agli occhi della gente si tende a dimostrare così tutto l’affetto che abbiamo per il nostro caro estinto. Tanto più grossa è la composizione di fiori o più importante è il vaso o l’oggetto sacro, tanto più si dimostra non solo agli altri ma all’estinto quanto lo si è amato quando era in vita.
Fin qui il racconto delle nostre usanze.
Adesso però immaginiamo di ritornare davanti alla lapide che si è curata e sistemata e di scoprire che fiori, vasi, angioletti sono stati rubati da qualcuno. A Favara questo capita e a quanto pare molto spesso. Non c’è rispetto per i morti!
Vi raccontiamo la storia di una di queste vicende, quella della signora Antonella Cacioppo che ha chiamato la nostra redazione per denunciare ciò che accade al cimitero di Piana Traversa.
Qualche giorno fa, la signora Antonella ci ha accompagnato davanti alla lapide di suo padre e ci ha mostrato direttamente dal proprio cellulare delle foto, scattate il giorno prima, di quella lapide addobbata.
“Non è la prima volta che rubano davanti alla tomba di mio padre” – ci ha detto la signora Antonella che era in compagnia della cognata Pasqualina Moscato, nonché nuora del defunto- “È mai possibile che al cimitero non funzionino le telecamere che sono istallate?”. “Sono andata dai carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti”.
A dire il vero, mentre le due signore ci stavano raccontando la loro storia, in diversi si sono avvicinati e ci hanno detto che questo tipo di furti, al cimitero, accadono spesso. Tutti hanno denunciato l’assenza di controlli lamentando il mancato funzionamento delle telecamere di videosorveglianza a circuito chiuso.
Insomma, racconti che denotano come ci sia gente balorda, irrispettosa degli affetti altrui, senza dignità. Che ne fanno di questi fiori? Li utilizzano per altre lapidi? Li rivendono? Dovrebbero vergognarsi!
Ma intanto il problema del mancato funzionamento delle telecamere che facilita e favorisce questo tipo di losche operazioni, se reale, dovrebbe essere risolto in primis dall’attuale amministrazione comunale Alba.
A noi non resta quindi, dopo avervi raccontato e resa pubblica una su tutte la storia della signora Antonella, che girare la segnalazione a chi di competenza.
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