Taglio dei vitalizi agli ex deputati regionali della Sicilia. Sulla questione interviene il Governatore Musumeci che chiede al presidente dell’Ars di accelerare i tempi per calendarizzare la legge che taglierà i vitalizi. Risposta dura quella di Miccichè; i due leader della politica siciliana sembrano sempre più distanti.
Sembrano essere distanti il Governatore della Sicilia, Nello Musumeci, e il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè. Lo conferma la vicenda seguita alla lettera arrivata all’Ars venerdì scorso con cui il presidente della Regione ha scritto a Miccichè chiedendogli formalmente di calendarizzare subito la legge che taglierà i vitalizi.
“Ciò consentirà – scrive Musumeci a Miccichè – di mettere il bilancio della Regione in sicurezza dal rischio di subire un cospicuo taglio di trasferimenti da parte dello Stato”. Il Governatore farebbe riferimento alla sanzione, un taglio di trasferimenti che dallo Stato dovrà arrivare alla Regione che oscillerebbe tra i 40 e i 70 milioni di euro, che Roma applicherebbe in caso di mancata approvazione della legge che dimezza le “pensioni” degli ex deputati all’Ars.
“La riforma dei vitalizi si farà – assicura il presidente dell’Ars -. Arriveremo in tempo, entro fine anno, ed eviteremo qualsiasi sanzione statale. Ma se vogliono quella che ha fatto Fico a Roma [il presidente della Camera dei deputati appartenente al M5S], si trovino un altro presidente dell’Ars, perché io quella non la porterò mai avanti”, conclude Gianfranco Miccichè.
Questa la dura replica del presidente dell’Assemblea regionale siciliana al Governatore Musumeci. Insomma, nonostante la richiesta del Presidente della Regione, Miccichè non sembra intenzionato ad accelerare la calendarizzazione del voto sulla norma per il taglio dei vitalizi. Un tema scottante, in Sicilia, che sembra essere teatro di uno scontro “diplomatico” tra il leader di Forza Italia siciliana e quello di Diventerà Bellissima.
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