Un’altra tragedia legata al fenomeno migratorio è avvenuta nella notte a poche miglia dalla costa di Lampedusa. Un barchino carico di 50 migranti sarebbe naufragato proprio durante le operazioni di soccorso. 22 i superstiti, morti o dispersi i restanti. Tra questi ultimi ci sarebbero anche 8 bambini.
A bordo del barchino in legno c’erano in maggioranza tunisini e subsahariani. L’imbarcazione, questa notte, si stava avvicinando a Lampedusa quando sarebbe naufragata a poche miglia dalle coste dell’isola. Da una prima ricostruzione, pare che il barchino si sia ribaltato durante le operazioni di soccorso; mentre le motovedette erano all’opera per trasbordare i migranti, questi si sarebbero spostati tutti da un lato e, complice il mare mosso, avrebbero fatto ribaltare il natante.
Delle 50 persone a bordo dell’imbarcazione, 22 sono i superstiti – tra i quali donne e bambini – che alle ore 4.55 di questa mattina sono arrivati in porto con due motovedette della Guardia di Finanza. Poco prima, alle 4.30, i cadaveri di due donne sarebbero giunti sul molo Favaloro accompagnati da una motovedetta della Capitaneria di porto. Sono i primi due dei 9 cadaveri recuperati fino alla tarda mattinata. Sarebbero più di 20, quindi, i dispersi, le cui ricerche sono in corso. Tra questi, secondo le testimonianze dei sopravvissuti fatte ai soccorritori, ci sarebbero anche 8 bambini.
Nelle operazioni di soccorso, oltre a unità navali della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza, anche un elicottero delle Fiamme Gialle impegnato nel sorvolo della zona del disastro, a meno di un miglio dalla costa. Le ricerche non sono facili, le condizioni meteo del Canale di Sicilia sono in netto peggioramento e le previsioni per le prossime ore sono proibitive.
Sul caso la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta, al momento contro ignoti. Nelle prossime ore un magistrato della Procura si recherà a Lampedusa per seguire da vicino le operazioni.
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