Il M5S in consiglio comunale è spaccato a metà.
Da una parte ci sono 7 consiglieri grillini che hanno firmato la mozione di sfiducia contro la loro stessa sindaca, Anna Alba (tra loro pure Massimo Liotta, capogruppo M5S al consiglio comunale), dall’altra parte della barricata, nello stesso partito, ci sono altri 7 consiglieri grillini che sostengono la sindaca (anche se sarebbe più corretto dire che tra questi sette c’è sia chi sostiene Alba a spada tratta sia chi semplicemente non si è espresso).
Nel corso della seduta consiliare di ieri sera, il consigliere M5S Leonardo Caramazza (che fa parte di coloro che sostengono la sindaca) nel suo intervento ha chiesto le pubbliche DIMISSIONI del loro stesso capogruppo in consiglio ma sottoscrittore della mozione di sfiducia, Massimo Liotta.
“Bisogna avere rispetto dei ruoli istituzionali e prima ancora rispetto per le persone con cui si è condiviso un percorso – ci dice Caramazza. Non si può firmare una mozione di sfiducia che pubblicamente e ufficialmente certifica la divisione di un gruppo e nello stesso tempo continuare a volerlo rappresentare nella sua interezza. Sarebbe stato più corretto – continua il portavoce di maggioranza – rassegnare le dimissioni almeno il giorno prima di firmare la mozione”.
Per Caramazza la triste reazione che ne è scaturita ha evidenziato incapacità politica e una totale assenza di lucidità. La stessa lucidità, sottolinea, che è stata messa nella rimodulazione della Giunta, che è stata poi abbandonata, facendo dimettere gli assessori e puntando il dito sulla sindaca.
“Con quale lucidità politica -conclude Caramazza- vogliono mettere una città nelle mani di un commissario che farà solo gli interessi propri e dell’ufficio che lo nomina?”
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