Stabilizzazione dei lavoratori Asu entro il 2020. L’Ars prova a stralciare l’emendamento ma dopo la protesta di alcuni parlamentari di opposizione lo rinvia, se ne riparlerà alla prossima seduta. Le organizzazioni sindacali sono sul piede di guerra.
La situazione si fa tesa per i 5.300 lavoratori Asu, una categoria di precari in servizio in Comuni, enti regionali e cooperative varie per svolgere lavori socialmente utili, che dopo 20 anni attendono ancora la stabilizzazione. C’è mancato poco che ieri, durante i lavori dell’Ars, l’articolo che avrebbe permesso la loro stabilizzazione venisse cancellato.
A dire il vero, l’emendamento è stato inizialmente stralciato nel corso della discussione sul collegato bis, ma le forti e vibranti proteste del PD e dei grillini, che erano tra i promotori dell’articolo, alla fine hanno reso possibile l’accantonamento dell’articolo. Potrà essere discusso martedì nel corso della prossima seduta, che si annuncia già molto tesa.
A far sentire la sua voce è stato soprattutto il primo firmatario della norma, il deputato favarese Giovanni Di Caro. “Avevamo la possibilità di lavorare – ha detto l’onorevole – per garantire un futuro occupazionale alle migliaia di lavoratori degli Enti Locali ASU che da oltre 20 anni svolgono un vero e proprio lavoro nero legalizzato, invece la Presidenza dell’Ars ha avuto il coraggio di stralciare la norma sui precari”.
Gli Asu, si legge sul Giornale di Sicilia, percepiscono 600 euro al mese e costano alla Regione circa 35 milioni. Per la loro stabilizzazione l’ente regionale avrebbe dovuto sborsare altri 179 mila euro per far fronte alle coperture assicurative di questo personale. Non una cifra enorme, ma tanto è bastato a bloccare i lavori in questa fase di arresto alle leggi di spesa che il Governo ha imposto al Parlamento per via del nuovo buco da 400 milioni scoperto nei conti.
“Non è vero che non ci sono soldi per la copertura finanziaria – ha assicurato Di Caro -, gli uffici ci hanno detto il contrario… Nelle commissioni di merito erano state già cassate le parti che potevano comportare ulteriori oneri finanziari. A Musumeci – continua il deputato favarese – non interessa il futuro occupazionale di oltre 5mila persone che reggono i nostri Enti Locali, dato che per loro non ha espresso una sola parola in Aula”.
Intanto le organizzazioni sindacali, saputo dell’alt deciso in Assemblea regionale siciliana, gridano allo scempio. “Stabilizzazione entro il 2020 per tutti gli ASU! È la notizia che tutti i lavoratori aspettano da oltre 20 anni – scrivono -. Chiediamo a tutte le forze politiche presenti all’Ars, soprattutto a quelle di maggioranza, perché hanno permesso, dopo aver condiviso il testo originale dell’emendamento, di tagliarlo senza motivo!”. I sindacati si dicono pronti, nel caso in cui l’emendamento venisse definitivamente stralciato, a mobilitare l’intera platea, bloccando i servizi in tutti gli Enti e organizzando manifesti a oltranza”.
Commenta articolo