Con due distinte operazioni la Polizia di Stato di Agrigento ha arrestato nel giro di pochissimi giorni quattro persone ritenute responsabili di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti, nello specifico marijuana.
L’operazione è stata denominata “San Michele”.
Lo scorso 11 settembre, in contrada San Michele a Licata, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato una piantagione di marijuana. A gestirla – secondo l’accusa di polizia e Procura – i coniugi Francesco Bruna di 43 anni ed Angela Cammilleri di 34 anni. Entrambi i coniugi sono stati posti ai domiciliari, provvedimento poi convalidato dalla Procura.
Il 17 settembre a Licata, è stata rinvenuta e sequestrata una piantagione di marijuana gestita, secondo l’accusa, da Angelo Marzullo di 47 anni. L’uomo è stato arrestato e portato alla casa circondariale di Agrigento.
Il 20 settembre, infine, a Canicattì è stato individuato un magazzino utilizzato per l’essiccazione di una ingente quantità di marijuana. Piante già raccolte e nella disponibilità di Vincenzo Tardino, 38 anni, “soggetto autorizzato – scrivono dalla polizia di Stato – alla coltivazione di cannabis industriale per scopi leciti”. Tardino, dopo le formalità di rito dell’arresto, è stato portato al carcere di contrada Petrusa ad Agrigento.
Le indagini sono state curate della Squadra Mobile di Agrigento e del Commissariato di Licata.
Sono state sequestrate un totale di 4.375 piante di marijuana, per un peso complessivo di 3662 chilogrammi, nonché due chili di hashish.
Commenta articolo