Dopo aver saputo il nome del nuovo partito di Matteo Renzi, “Italia Viva”, che ha lasciato il PD, viene da chiedersi chi lo seguirà in questo nuovo progetto. Tra i pezzi da 90 del Partito Democratico in Sicilia, l’unico a scommetterci sembra essere Davide Faraone.
“Italia Viva”. Sarà questo il nome del nuovo gruppo politico di Matteo Renzi. Lo ha annunciato lo stesso ex premier a Porta a Porta. Renzi ha spiegato che nel suo partito ci sarà un sottosegretario, non due. “I miei parlamentari saranno più di 40 – ha detto -. Ci saranno 25 deputati e 15 senatori”.
La scelta operata da Matteo Renzi, che ha lasciato ufficialmente il Partito Democratico che continuerà la sua strada sotto la guida zingarettiana, fa sorgere spontaneamente alcune domande. E la prima potrà rivelarsi strettamente legata alla seconda, ovvero: quanti consensi riuscirà a ottenere “Italia Viva” tra l’elettorato? E quanti sono pronti a lasciare il PD e a seguire Renzi in questa nuova avventura?
Al momento, in Sicilia, l’unico a scommetterci sembra essere Davide Faraone. Probabilmente sarà lui a guidare quanti vorranno seguire Renzi in questo nuovo progetto politico.
Faraone, già in attrito con alcune aree del PD dal quale si era autosospeso, ha annunciato la sua decisione con un post sui social. “Troverò il modo di spiegare più avanti le ragioni politiche della mia scelta con maggiori approfondimenti – ha scritto ieri l’ex segretario regionale del Partito Democratico -, sono momenti frenetici. Intanto ai miei amici, a chi mi vuole bene, a chi sa quanto odi ipocrisie e falsità, basta sapere che così sono felice”.
Diverso è il discorso per gli altri pezzi da 90 del PD isolano. Su tutti gli altri renziani della Sicilia restano non pochi punti interrogativi. Seguiranno o non seguiranno il leader nel partito “Italia Viva”? Dentro l’Assemblea regionale siciliana le carte sembrano essere ancora più confuse. Sulla carta i renziani sarebbero tanti, anche se da mesi è in corso un loro riposizionamento verso aree meno vicine a Renzi.
Molto dipenderà, forse, dal peso elettorale che il nuovo partito dimostrerà di potere avere. In pratica, più consensi avrà più passaggi si registreranno. A giocare a sfavore di Renzi c’è anche uno sbarramento molto alto per entrare all’Ars, il 5%, che scoraggia i nuovi partiti.
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