Si sono tenuti ieri, nella chiesa San Calogero di Favara, i funerali del poeta favarese Salvatore Sciortino. Tanta la gente presente che ha voluto omaggiare e onorare uno dei figli più illustri di questa città.
È stato un ultimo saluto sinceramente commosso quello fatto ieri pomeriggio da una grande folla di favaresi al poeta popolare che amava la sua città e dalla quale era amato. Hanno partecipato veramente in tanti ai funerali di Salvatore Sciortino, “u’ putiaru” (per il mestiere che svolgeva nella sua Favara) e u “poeta” (per l’amore che aveva e trasmetteva con i suoi versi).
Gli estremi saluti si sono tenuti nella chiesa di San Calogero prima, del cui comitato il signor Sciortino – fervente cattolico – è stato uno storico componente, e al cimitero dopo.
Presenti ai funerali, ovviamente, i familiari del poeta deceduto questo martedì all’età di 87 anni. Il loro dolore è stato condiviso da veramente larga parte della comunità favarese che negli anni ha conosciuto e apprezzato il grande uomo, ancor prima del grande poeta, che è stato Salvatore Sciortino.
D’altronde, a modo suo, “u zi Totò”, così veniva chiamato, col tempo è diventato una vera e propria istituzione, uno dei più grandi poeti della città. Favara però perde molto di più che un semplice poeta. Chiunque abbia conosciuto Salvatore Sciortino non può fare a meno di ricordarne il sorriso e la gentilezza. Sorriso e gentilezza che hanno accompagnato Favara nel corso dei decenni e che hanno raccontato la sua realtà, i suoi cambiamenti, ma anche i suoi colori, le sue vicissitudini e i suoi sentimenti.
Prima della benedizione della salma da parte di don Michele Termine, sono state lette due lettere tra cui quella della nipote del poeta, Sofia, che è dedicata al nonno. Alla fine ha preso la parola anche padre Pietro Profeta, l’ex parroco della chiesa San Calogero.
Poi l’uscita della bara dalla chiesa accompagnata da un lungo applauso.
A onorare Salvatore Sciortino, mentre i familiari del defunto ricevevano il cordoglio dei presenti all’uscita della chiesa, è stata anche la banda musicale “Giuseppe Lentini”.
Come detto, Sciortino è stato un fervente frequentatore della chiesa San Calogero e principale fautore della festa che annualmente si organizza in onore del Santo nero. Ma quella che si svolgerà nelle prossime settimane sarà una festa diversa, la prima senza “u zi Totò”.
I favaresi sicuramente ricorderanno a lungo Salvatore Sciortino, non si potrà certamente dimenticare! E non lo faranno di sicuro i suoi nipoti che lo hanno voluto ricordare e ringraziare per tutti gli insegnamenti loro dati.
Alla famiglia vanno ancora una volta le più sentite condoglianze da parte di tutta la redazione e dell’editore Libertino Sorce. Proprio per la famiglia Sorce e per la famiglia di Sicilia Tv, il poeta è stato sempre un amico e un gradito ospite. E allora, ancora un’ultima volta, ti diciamo: Ciao… zi Totò.
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