Si avvalgono della facoltà di non rispondere e fanno scena muta. Sono tre indagati dell’operazione antimafia “Assedio”.
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere tre degli indagati dell’operazione antimafia denominata “Assedio” che avrebbe disarticolato i presunti clan mafiosi di Licata e Campobello di Licata. Sono Giuseppe Spiteri, di 45 anni, Vincenzo Spiteri, di 51 anni, e Raimondo Semprevivo, 47 anni, che ieri mattina hanno fatto scena muta davanti al gip e non hanno risposto alle domande poste loro durante l’interrogatorio di garanzia.
Sono nove i coinvolti nell’operazione Assedio che lo scorso venerdì sono stati interessati da misure cautelari disposte dal gip di Palermo. 8 di loro sono finiti in carcere, arresti domiciliari invece per l’ex consigliere comunale di Licata, Giuseppe Scozzari, dimessosi dalla carica dopo il primo fermo dello scorso giugno. Per Scozzari l’accusa è quella di concorso esterno in associazione mafiosa.
I particolari vennero resi noti in conferenza stampa. Durante i pedinamenti, i Carabinieri avevano filmato summit e incontri segreti fra presunti elementi di vertice e affiliati della consorteria mafiosa. Era stata accertata persino un’estorsione per lavori edili realizzati in Germania. Documentati anche gli interessi del sodalizio nel settore delle slot machines attraverso una compiacente società di distribuzione di apparati elettronici da gioco.
L’indagine che ha portato alle misure cautelari, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Licata, era partita nell’ottobre del 2017.
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