Lascia gli arresti domiciliari per tornare in libertà uno degli indagati nell’inchiesta che ha visto in manette sei persone con l’accusa di atti sessuali con una minorenne.
I fatti risalgono al dicembre del 2017 e sarebbero stati commessi tra Menfi e Gibellina. Coinvolta nell’inchiesta anche la madre della ragazza, che si trova in carcere con l’accusa di “induzione alla prostituzione minorile”.
Durante l’incidente probatorio la ragazzina, che ha meno di 14 anni, avrebbe raccontato i fatti non riconoscendo l’uomo. Su decisione del gip del Tribunale di Palermo, Gugliemo Nicastro, dunque l’indagato è stato rimesso in libertà. Si tratta di Viorel Frisan, di 36 anni.
Secondo quanto ricostruito, in quella occasione i militari trovarono lungo la SS 624, territorio di Sambuca di Sicilia, un’auto ferma, nel cuore della notte, con a bordo Pietro Civello e una ragazzina 13enne di Menfi. Insospettiti, i militari iniziarono fin da subito ad approfondire la situazione. Sarebbe emerso che l’uomo, subito arrestato, aveva accompagnato la minore in un ovile nei pressi di Gibellina dove altre due persone avrebbero abusato sessualmente di lei.
La ragazzina sarebbe stata costretta, sotto costante minaccia di morte da parte della madre e di Civello, ad avere rapporti sessuali con clienti che pagavano dai 30 ai 200 euro a prestazione.
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