Come detto, quattro consiglieri comunali del Gruppo Misto hanno presentato ieri mattina il testo della mozione di sfiducia alla sindaca Alba. I motivi nel servizio.
Domenica era stata annunciata, ieri è stata protocollata. Dopo il recente terremoto politico interno al M5S di Favara, è stata presentata la mozione di sfiducia alla sindaca Anna Alba. A farlo sono i consiglieri comunali di opposizione Marilì Chiapparo, Sergio Caramazza, Rossana Castronovo e Vito Maglio, che hanno trasmesso la mozione alla stessa prima cittadina, al presidente del consiglio comunale di Favara, al segretario generale del Comune e al prefetto di Agrigento.
Tra i motivi della mozione di sfiducia che si leggono nel documento presentato dai consiglieri, alcuni sono di carattere “politico” – e cioè fanno riferimento a visioni diverse tra sindaca e consiglieri – e altri motivi sono “giuridico-amministrativi”, cioè “inadempienze [della sindaca Alba] al suo programma elettorale e violazioni agli specifici obblighi che la legge impone al suo ruolo”.
E il primo motivo citato dai consiglieri è il dissesto finanziario proclamato proprio dai 5 Stelle a qualche mese dalla loro vittoria alle Comunali del 2016. Un dissesto finanziario che è stato sempre mal digerito dall’opposizione consiliare.
Un’altra motivazione presentata da Chiapparo, Castronovo, Caramazza e Maglio è la frammentazione della maggioranza “i cui consiglieri, in aperta polemica con il Sindaco – scrivono – , hanno spesso pubblicamente lamentato carenze e inefficienze dell’Amministrazione”. Una divisione tra sindaca e consiglio comunale che, secondo i quattro consiglieri che hanno presentato la mozione di sfiducia, ha anche bloccato numerosi atti amministrativi imposti da precise disposizioni normative.
“L’avere contestato all’Amministrazione, in modo chiaro e palese – si legge nella mozione -, la mancata attuazione del programma elettorale proposto alla cittadinanza, dimostra che il Sindaco non dispone più di alcuna maggioranza, o quanto meno di una maggioranza stabile e affidabile che gli permetta di governare regolarmente”.
Insomma, per i quattro consiglieri “la Giunta Comunale e la maggioranza consiliare amministrano senza alcuna linea politica” e la sindaca ha disatteso i contenuti del suo programma elettorale, “peggiorando le condizioni generali del paese e facendolo arretrare in ogni settore”.
Nella mozione di sfiducia vengono citati dieci punti del programma elettorale presentato da Alba e dai 5 Stelle, nessuno dei quali – a detta dei consiglieri – è stato attuato in questi 3 anni di governo. Tra le promesse non mantenute ci sono ad esempio: la riorganizzazione del personale comunale, la gestione in house dei rifiuti, l’acqua pubblica, la trasparenza e la partecipazione alle attività dell’amministrazione, la cura del verde urbano e il miglioramento della qualità della vita per i favaresi.
Infine, le inadempienze giuridiche contestate ad Alba sono quelle di non avere relazionato in consiglio comunale sulla revoca di alcuni suoi assessori e sulla relazione annuale, del secondo anno di sindacatura, sullo stato di attuazione del programma elettorale, che secondo i consiglieri sono entrambe previste e imposte dalla legge. Inoltre, precisano Chiapparo, Castronovo, Caramazza e Maglio, bilanci di previsione e consuntivi non sono mai stati prodotti nei tempi prescritti dalla legge.
Con queste e molte altre motivazioni, i consiglieri hanno presentato la mozione di sfiducia chiedendo che questa venga discussa in consiglio comunale. È chiaro che per essere portata in aula occorre che anche altri consiglieri la sottoscrivano per poi essere approvata dalla maggioranza degli stessi.
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