Inaugurata ieri la mostra “Plastic Free” a Favara. L’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare le coscienze sulla tutela dell’ambiente per evitare gli effetti disastrosi che l’inquinamento porta con sé. Particolare risalto è stato dato all’inquinamento marino, soprattutto mediante l’uso della plastica.
Una serie di installazioni, con annessi video di sensibilizzazione sul tema, volte a offrire uno spaccato dell’inquinamento marino e degli effetti deleteri che ha sull’ambiente e sull’uomo. L’obiettivo è quello di risvegliare le coscienze riguardo alla salvaguardia ambientale, evitando di abusare dell’uso della plastica.
Si chiama “Plastic Free” il progetto che ha preso piede a Favara e che vede coinvolti diversi soggetti, tra i quali il Comune, Farm Cultural Park e l’Università di Palermo. Ieri pomeriggio la mostra è stata inaugurata. Le installazioni si trovano in un’ala dell’Opera Pia “Barone Mendola” di via Beneficenza Mendola, la stessa struttura che fino a non molto tempo fa ospitava il Boccone del Povero.
Il luogo è stato trasformato per l’occasione da artisti, designer, architetti e studenti dell’Università in un agglomerato di opere che richiamano l’inquinamento del mare, dovuto soprattutto a plastiche e microplastiche.
L’iniziativa rientra nell’ambito della biennale “Countless Cities” di Farm Cultural Park. Un progetto per riflettere e dibattere sull’implementazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle città.
L’invito a tutelare l’ambiente in cui si vive è rivolto a tutti. Poco distante dall’Opera pia “Barone Mendola”, dal Belvedere San Francesco di Favara fa bella mostra di sé la scritta “Plastic Free”.
Se da un lato si decanta la riduzione dell’inquinamento derivante dall’uso della plastica, dall’altro – però – la raccolta differenziata a Favara, specie nell’ultimo periodo, non va tanto bene. Si va avanti con continui cambi al calendario della raccolta dei rifiuti differenziati, con giorni o a volte settimane in cui non si ritira un determinato tipo di rifiuto e con alcuni cittadini che – piuttosto che dovere sopportare disservizi e cambi di programma dell’ultimo minuto – scelgono l’infelice e barbara strada dell’inciviltà. Per la sindaca Alba, comunque, è un problema che nasce non dal locale ma dal regionale.
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