Il gruppo delle imprese creditrici della CMC di Ravenna è ormai allo stremo. L’unica ventata economica che potrebbe salvare tante imprese e tanti lavoratori siciliani dal fallimento è il Fondo Salva-imprese che si trova all’interno del Decreto Crescita. Il Decreto dovrebbe essere approvato in Senato entro la settimana, ma fibrillazioni interne a palazzo Madama fanno temere il gruppo di creditori, che chiedono ai politici l’approvazione dell’iter all’unanimità.
La situazione delle imprese creditrici del gruppo CMC di Ravenna, che si stanno occupando dei cantieri lungo le statali Palermo-Agrigento e Agrigento-Caltanissetta, nonché della metropolitana di Catania, è ormai disastrosa.
Hanno mantenuto l’impegno e hanno riaperto i cantieri, dietro la promessa di ricevere il saldo dei crediti pregressi. Le somme però non arrivano ancora e le imprese, prosciugate ormai di ogni riserva finanziaria, indebitate ancora di più con la ripresa dei lavori e non trovando banche disposte a concedere anticipi sui crediti, questo mese non hanno potuto onorare le scadenze fiscali. Molte di loro rischiano per questa ragione di non potere partecipare ad altre gare d’appalto e sono sul punto di fallire.
Si sta parlando di 120 imprese siciliane creditrici del gruppo CMC di Ravenna e dei loro 2.500 dipendenti che ad oggi rimangono a bocca asciutta, senza ricevere il saldo dei pregressi crediti per 60 milioni di euro. Attendono con ansia che il Senato approvi entro questa settimana il decreto Crescita che contiene il Fondo Salva-imprese, al momento l’unico salvagente che li possa salvare dalla bancarotta.
Il Comitato delle imprese creditrici, però, si dice preoccupato perché legge sulla stampa di fibrillazioni interne a Palazzo Madama che, seppur non avendo nulla a che fare con la situazione siciliana, potrebbero mettere a rischio l’iter che le imprese sperano venga presto approvato. Le imprese, però, chiedono che il decreto venga approvato all’unanimità.
“In questi cinque mesi di dura vertenza – dichiara il Comitato dei creditori – abbiamo ricevuto la massima attenzione e disponibilità a tutti i livelli istituzionali e politici, in ambito governativo e parlamentare. Siamo pieni di fiducia e speranza – conclude Salvatore Giglio del Direttivo del Comitato – e, pur comprendendo il delicato momento politico, facciamo appello a tutte le forze presenti in Senato affinché il Salva-imprese sia approvato all’unanimità: sarebbe un meraviglioso segnale di solidarietà, rispetto, responsabilità, speranza e fiducia per migliaia di aziende e lavoratori – conclude la nota – che in Sicilia vogliono caparbiamente continuare a credere nello Stato”.
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