Sequestro preventivo di un tratto della banchina, dello specchio acqueo antistante e di circa 80 imbarcazioni. È successo al porto di Porto Palo, a Menfi.
I Carabinieri della Compagnia di Sciacca e della Stazione di Menfi, in collaborazione con la Guardia Costiera, hanno sequestrato l’intero tratto della banchina di ponente del porto di Porto Palo, a Menfi.
È di oltre 300 metri l’estensione dell’area sequestrata. Il sequestro, però, non ha interessato solo la banchina ma anche lo specchio acqueo antistante e un’ottantina di barche ormeggiate illecitamente con i relativi corpi morti, massi immersi, utilizzati per l’ancoraggio.
Nella zona sequestrata nessun soggetto è risultato in possesso della concessione rilasciata dall’Assessorato del Territorio e Ambiente della Regione Siciliana. L’azione sinergica svolta dai Carabinieri e dalla Guardia Costiera ha avuto lo scopo di contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel demanio marittimo. Questa modalità di ormeggio delle unità da diporto, spiegano i militari dell’Arma Carabinieri, “è vietata in quanto prevede l’abusiva istallazione di un copioso numero di massi, in spregio alla vigente normativa demaniale e di carattere ambientale”.
Il decreto di sequestro preventivo attuato a Porto Palo è stato emesso dal Tribunale di Sciacca su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini. I reati contestati sono quelli di invasione arbitraria ai fini dell’occupazione di uno spazio di demanio marittimo e occupazione abusiva del demanio marittimo e di zone portuali.
Il Porto di Porto Palo rappresenta non solo un approdo per gli utenti del mare ma anche un tratto di costa di indubbia bellezza. “È dunque meritevole di massima tutela, – fanno sapere i Carabinieri e la Guardia Costiera – al fine di rendere correttamente fruibile il demanio marittimo”.
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