Gli accertamenti investigativi sono ancora in corso e ancora nessun rapporto casuale è stato stabilito tra il rifiuto dell’emotrasfusione e la morte del paziente. Sono queste le precisazioni dell’avv. Giacomo La Russa, a nome della moglie e dei figli di Vittorio Messina, il 79enne favarese morto lo scorso venerdì all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.
L’avv. La Russa ribadisce come il defunto si sia rifiutato di effettuare l’emotrasfusione, non già le cure in toto. “Fin dal giorno della violenza subita – scrive l’avvocato – [Messina] aveva efficacemente assunto vitamine e proteine per stabilizzare i valori dell’emoglobina in vista dell’intervento chirurgico”.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, qualche giorno prima della morte l’anziano avrebbe avuto una discussione con un vicino di casa al termine della quale – forse per una presunta spinta o forse per disattenzione – sarebbe caduto, rompendosi il femore. Il vicino di casa, un 71enne, è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio preterintenzionale.
I familiari della vittima, conclude il loro avvocato, manifestano piena fiducia nel lavoro degli organi investigativi.
Commenta articolo