Avrebbe minacciato di morte il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella. Adesso il magistrato si costituisce parte civile al processo a carico di Fabio Bellanca.
Sarebbe stato minacciato di essere fatto saltare in aria con il tritolo. Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, si costituisce parte civile al processo in corso nei confronti di Fabio Bellanca, 37enne di Joppolo Giancaxio.
L’uomo è imputato per avere minacciato di morte il numero due della Procura agrigentina. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, era il 17 luglio dell’anno scorso quando il procuratore Vella si trovava nel centro commerciale Città dei Templi, a Villaseta, pare per pranzare insieme a una collaboratrice. A un certo punto Bellanca avrebbe avvicinato il magistrato: “A questo pubblico ministero lo dobbiamo fare saltare in aria con il tritolo”, avrebbe detto il 37enne in dialetto siciliano.
Vella avrebbe informato i carabinieri che, grazie alle immagini di videosorveglianza, avrebbero identificato e denunciato il presunto autore delle minacce. Il procuratore aggiunto per lungo tempo, in passato, fu sotto scorta in quanto avrebbe ricevuto esplicite intimidazioni provenienti da ambienti mafiosi, ma dal 2013 non avrebbe più alcun tipo di protezione.
Ieri mattina, davanti al giudice monocratico di Caltanissetta Salvina Finazzo, è stata formalizzata la sua costituzione di parte civile al processo su Bellanca. Vella sarà rappresentato dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Daniela Posante. In caso di condanna, il magistrato potrà dunque chiedere i danni al 37enne.
Fabio Bellanca era stato arrestato già lo scorso agosto e poi condannato per estorsione ai danni di una donna, che sarebbe stata costretta a cedergli 37mila euro. Adesso è imputato per minacce al procuratore Vella. Si torna in aula il prossimo 8 novembre, quando saranno sentiti i primi testi. Il primo a testimoniare su cosa è successo, lo scorso luglio, al centro commerciale Citta dei Templi sarà proprio l’aggiunto Salvatore Vella.
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