“Cancellare eventuali prove di oggetti gettati nella discarica”? È quanto vogliono capire dalla Procura di Agrigento che ha aperto un’inchiesta sull’incendio che ieri ha colpito la discarica della raccolta dei rifiuti di Lampedusa. Il sindaco Totò Martello: “Chi ha ferito Lampedusa?”.
Un incendio ha colpito ieri il Centro comunale di raccolta rifiuti di Lampedusa. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare diverse ore prima di spegnere il rogo. È dovuto intervenire anche un canadair.
La discarica in questione è quella sequestrata 7 mesi fa per reati ambientali. Tra i diversi rifiuti presenti batterie di auto e moto. È quindi probabile che tracce di diossina possano aver raggiunto il centro abitato.
La Procura di Agrigento ha aperto una inchiesta per ora contro ignoti, ipotizzando che l’incendio sia doloso e contestando la violazione dei sigilli. Con ogni probabilità, ragionano gli investigatori, l’incendio sarebbe stato appiccato per “cancellare eventuali prove di oggetti gettati nella discarica”.
“Ho seguito la vicenda fin dal primo momento attivandomi per tutti gli interventi necessari a limitare quanto più possibile le conseguenze per la popolazione, la salute e l’ambiente –ha commentato il sindaco Totò Martello. Siamo al fianco delle Forze dell’Ordine e della magistratura per far luce su questo episodio e per individuare chi, con un atto criminale e mafioso, ha ferito Lampedusa. Resta una considerazione –dice Martello-: mentre i lampedusani, le Forze dell’Ordine, gli uomini del soccorso e dell’amministrazione comunale erano impegnati per limitare le conseguenze dell’incendio, c’era chi approfittava della situazione per denigrare la nostra isola gettando pesanti accuse sull’amministrazione comunale al solo scopo di avere un po’ di visibilità sulla stampa. Mi sono già attivato per tutelare, nelle sedi competenti, l’immagine dell’amministrazione che rappresento e della nostra comunità”.
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