Aumenta il bollo auto per le vetture più inquinanti, che corrispondono a quelle più vecchie. Lo stabilisce il protocollo del Governo giallo-verde.
Il Governo giallo-verde, nei giorni scorsi, ha approvato il protocollo “Aria pulita”. C’è la firma del premier Giuseppe Conte e anche quella di altri sei ministri. Nei prossimi mesi, se tutto andrà in porto, aumenterà il bollo auto per i veicoli vecchi, o meglio per quelle auto che inquinano di più, che poi sono quelle acquistate negli anni passati.
Si salveranno dal rincaro del bollo auto solo quelle vetture di ultima generazione che prevedono una ridotta emissione di CO2. Una sorta di ecotassa o ecoincentivo a seconda dei casi: un sistema di bonus/malus legato al livello di inquinamento del veicolo.
Un’azione che mira a disincentivare l’utilizzo di veicoli ad alte emissioni inquinanti. Si tratta di una delle misure che il Governo ha intenzione di adottare per far ritornare alla “legalità” lo Stivale. L’Italia, infatti, negli scorsi anni non si è adeguata alle raccomandazioni dell’Unione Europea in tema di emissioni inquinanti nell’aria, il che sta costando alla Nazione ben due procedure di infrazione.
Il rincaro del bollo auto riguarderà soprattutto quelle automobili a benzina che producono maggiori emissioni rispetto a quelle a diesel. Con questo sistema si rischia però di tassare maggiormente le famiglie più povere, in quanto a pagare di più sarà chi non ha la possibilità di cambiare il proprio veicolo – magari un po’ datato – e acquistarne uno meno inquinante.
La nuova tassazione a cui sta pensando il Governo, che poi si potrebbe vedere come un modo per “aumentare le tasse senza aumentare le tasse”, avverrebbe in base alla potenza del motore e alla sua classe ambientale. La classificazione però risale al 2007 e bisogna che sia aggiornata. Il protocollo firmato dal Governo sulla base del bonus/malus prevede ora 180 giorni per eventuali modifiche.
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