Dal giugno del 2017 si trova ai domiciliari. È accusato di aver aggredito e violentato l’ex compagna. Si tratta di un 36enne empedoclino che deve scontare sette anni di reclusione oltre a una serie di pene accessorie. I giudici hanno stabilito, oltre al risarcimento da quantificare in sede civile, una provvisionale, vale a dire un anticipo del risarcimento, subito esecutivo, di 5mila euro nei confronti dell’ex compagna che si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Daniela Posante.
Ma il legale difensore dell’uomo, l’avv. Calogero Santamaria, ha impugnato la sentenza di primo grado emessa il 16 luglio dell’anno scorso e si è rivolto alla Corte d’appello.
Il processo parte dunque il prossimo 1 luglio davanti ai giudici delle terza sezione penale.
L’empedoclino ha sempre dato una ricostruzione diversa da quella fornita dall’accusa. Sarebbe andato a casa della donna per andare a trovare la figlia, “anche perché –ha detto in aula- avevo saputo che frequentava un ragazzo più grande e volevo capire come stavano le cose. La mia ex compagna mi ha aggredito tirandomi un cellulare in testa, mi ha colpito nella nuca e mi sono dovuto difendere. Per questo ha riportato dei traumi”.
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