Il coordinamento Titano per l’Acqua pubblica chiede le dimissioni del Direttivo dell’Ati Idrico. Diversi i fronti su cui il coordinamento attacca, dalle ultime scelte dell’Assemblea Territoriale Idrica, composta dai sindaci dei Comuni agrigentini, ai fondi a disposizione che però non si spendono.
Sono le dimissioni che il coordinamento Titano chiede al Direttivo dell’Ati Idrico di Agrigento. E il coordinamento, con il suo responsabile Gaetano Milioto, lo fa dopo avere contestato l’Assemblea Territoriale Idrica su più fronti.
“È di qualche giorno fa – si legge nel comunicato del Titano – la notizia che l’Ati si appresta a esaminare lo Statuto di due possibili società che potrebbero essere create per il dopo Girgenti Acque: una S.p.A oppure la tanto invocata e mai raggiunta Azienda Speciale Consortile”. Peccato -dicono dal coordinamento Titano- che appena qualche settimana fa lo stesso Direttivo Ati – e poi in sede di Tavolo Tecnico – stava andando proprio verso l’Azienda Speciale Consortile mentre adesso starebbe valutando anche la Società per azioni”.
“È accaduto qualcos’altro che non sappiamo? – si chiede a questo punto il coordinatore del Titano, Gaetano Milioto –. Le prime notizie servivano per tenere buoni gli animi di qualcuno, leggasi il coordinamento Titano?”.
Altro punto battuto dal coordinamento: “Rimane inascoltata e nemmeno presa in considerazione la Delibera n° 80 della Regione Siciliana, che comunica a tutti gli Enti di Governo del Sistema Idrico che vi sono 1.378.350 euro da poter spendere, solo se – ribadiscono in maniera provocatoria dal coordinamento – le ATI funzionassero, almeno un po’ ”.
Secondo il Titano sono somme che – se incapaci di gestire come stazione appaltante – si potrebbero girare ai comuni interessati per rimettere in regola i depuratori o rifare condotte idriche che – secondo le stime del coordinamento – producono perdite per quasi il 50% del volume di acqua che accolgono.
L’Ati, inoltre, è accusata anche di immobilismo. “Non sta servendo nemmeno la minaccia di commissariamento, da parte della Regione, – incalza il coordinamento Titano – per farla accelerare”. “Intanto nessuno dice ai sindaci dei Comuni non consegnatari – continua – che la Regione non potrà assegnare nessuna risorsa per il riefficientamento di linee e serbatoi e per la realizzazione di questi progetti, se prima non vi è una loro dichiarazione di ingresso all’ interno dell’Ati”.
“Allora, per il bene di un intero Ambito – conclude Milioto – vi diciamo in maniera sommessa ma realistica: Dimettetevi, se il Direttivo dell’Ati non se la sente di affrontare e risolvere dette problematiche,… rassegni le proprie dimissioni. Che si passi la mano a Sindaci che conoscono la problematica e che abbiano la voglia di porvi rimedio. Fatelo per tutti i cittadini dell’Ambito di Agrigento”.
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