22 persone denunciate, 13 veicoli sequestrati, oltre 14mila euro di sanzioni elevate e sequestrata una discarica abusiva di 1.500 metri quadrati. Questi i risultati dell’operazione “Stop & Go” dei Carabinieri di Agrigento che attraverso telecamere nascoste hanno sorpreso 22 presunti “furbetti” che per mesi avrebbero abbandonato i rifiuti in una discarica abusiva a cielo aperto alle porte di Porto Empedocle.
Sequestrata una discarica abusiva di oltre 1.500 metri quadrati. Si chiama “Stop & Go” l’operazione dei Carabinieri di Agrigento che ha colto sul fatto i “furbetti” che abbandonavano i rifiuti per strada.
Le indagini, partite a ottobre del 2018, hanno permesso di denunciare 22 persone ritenute responsabili di avere alimentato, per mesi e con rifiuti di ogni genere, una vasta discarica abusiva alle porte di Porto Empedocle, nella zona di San Calogero Napolitano.
I furbetti avrebbero scaricato i rifiuti da autovetture, furgoni e mezzi cassonati per poi allontanarsi di gran carriera. A immortalare le loro azioni, però, c’erano delle telecamere nascoste disseminate sul posto. Le immagini hanno consentito di risalire all’identità dei presunti responsabili e dei loro mezzi.
Tra i denunciati ci sarebbero anche degli “insospettabili”, dai quali non ci si aspetterebbe tale condotta. L’operazione è stata chiamata “Stop & Go” proprio per le modalità con cui venivano abbandonati i rifiuti. Si tratta di operazioni “fulminee”, alle quali seguiva la repentina fuga.
I particolari sono stati resi noti questa mattina al Comando Provinciale dei Carabinieri alla presenza, tra gli altri, del Tenente Colonnello Rodrigo Micucci, a capo del Reparto Operativo, del pm Paola Vetro, del Capitano Luigi Garrì, comandante della Compagnia di Agrigento, e del Maresciallo maggiore Igor Sistilli, comandante della Stazione di Porto Empedocle.
Oltre al sequestro dell’area in attesa di bonifica – di proprietà del Comune di Porto Empedocle – e alla denuncia di 22 soggetti, sono state elevate sanzioni per 14mila euro. Inoltre i Carabinieri, su provvedimento della Procura della Repubblica di Agrigento, hanno fatto scattare i sigilli per 13 veicoli, che sono stati appunto sequestrati.
Quattro le telecamere nascoste piazzate dai Carabinieri della stazione di Porto Empedocle. Dalle indagini sarebbe emerso che qualcuno avrebbe più volte depositato i rifiuti sul posto. Qualcun altro avrebbe abbandonato anche la guaina dei cavi di rame rubati. C’è anche chi avrebbe appiccato un incendio, forse per cancellare le tracce o ripulire la zona.
Tra i rifiuti abbandonati anche oli esausti, batterie e pesce andato a male. Sarebbero stati sorpresi infatti diversi venditori ambulanti di prodotti ittici, tutti risultati abusivi in quanto privi di licenza. A catalogare i rifiuti speciali e a verificare la gravità dell’inquinamento è stata l’Arpa.
L’area sequestrata era già stata posta sotto sigilli a maggio dello scorso anno ma, nonostante il sequestro, i Carabinieri avrebbero notato come la gente continuasse a usarla come discarica a cielo aperto. Da qui la decisione di ampliare la strategia e posizionare quattro telecamere nascoste. L’inchiesta, coordinata dai pm Paola Vetro e Alessandra Russo, ha documentato anche persone comuni che abbandonavano rifiuti solidi urbani nella discarica. Ne sono state contate 24, per ognuna delle quali è scattata una sanzione amministrativa di 600 euro.
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