Rinviato a stasera il consiglio comunale di Favara. Ieri sera non si è raggiunto il numero legale per convalidare la seduta che avrebbe dovuto discutere di acqua e delle dimissioni della sindaca Alba dal direttivo dell’ATI. Diverse le associazioni presenti che avrebbero voluto sentire chiarimenti da parte della sindaca, che tra l’altro non si è neanche presentata.
Un’occasione persa. Un’occasione dove la sindaca di Favara avrebbe dovuto e potuto parlare alla città del perché si è dimessa dal direttivo dell’ATI. Ma la stessa sindaca e la stragrande maggioranza dei consiglieri pentastellati non si sono presentati in aula, facendo saltare di fatto la seduta.
Nessuna discussione ieri sera in consiglio comunale sul tema dell’acqua. Un consiglio convocato in seduta straordinaria e aperta. È saltato nonostante la presenza di diverse associazioni, fra tutte il coordinamento locale Titano, e altre provenienti anche da Menfi, Sciacca, Licata e Canicattì, che avrebbero voluto chiedere delucidazioni in merito al Servizio Idrico Integrato e quindi parlare della gestione dell’acqua.
È saltato perché i consiglieri comunali presenti non hanno raggiunto il numero minimo per convalidare la seduta. Al primo appello, intorno alle 19.00, non c’è stato il numero legale. Al secondo, intorno alle 20.00, solo 8 consiglieri comunali presenti: quattro dell’opposizione e quattro, compreso presidente e vicepresidente del consiglio, della maggioranza. La seduta dunque, come da regolamento, è stata rinviata a stasera.
Dal canto suo il presidente del consiglio comunale Salvatore Di Naro ci fa sapere di aver sentito già alcuni consiglieri comunali e che questi non sembrano intenzionati a partecipare stasera alla pubblica assise. Quindi, non si esclude che una volta chiamato l’appello e non raggiunto il numero legale la pubblica assise possa cadere. Ciò significa che per trattare questo argomento occorrerà una nuova convocazione.
La seduta di ieri sera era stata voluta dal Gruppo Misto e dal consigliere del M5S Carmelo Sanfratello, uno dei pochi in seno alla maggioranza pentastellata che sprona la sua stessa amministrazione comunale.
Un’occasione persa, dicevamo. Un mancato confronto che avrebbe comunque fatto bene alla democrazia in un’aula preposta per affrontare determinati argomenti.
Una ulteriore prova che il tema dell’acqua evidentemente “scotta” a qualcuno.
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