Prima lo sbarco a Lampedusa con a bordo 30 migranti, poi la convalida del sequestro probatorio della nave e adesso la “trasferta” a Lampedusa del procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella e del pm Alessandra Russo. Continua il caso della Ong “Mare Jonio”.
Il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella e il pubblico ministero Alessandra Russo questo fine settimana raggiungeranno l’isola di Lampedusa.
Ci andranno per coordinare direttamente sul posto le indagini sul caso della nave Mare Jonio, l’imbarcazione della Ong Mediterranea che dopo aver salvato 30 persone nelle acque libiche ha attraccato lo scorso venerdì al porto di Lampedusa.
Giorni fa la Procura di Agrigento aveva convalidato il sequestro probatorio dell’imbarcazione, sequestro che era stato inizialmente disposto su iniziativa della Guardia di Finanza. Al comandante e all’armatore della nave vengono contestati il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e due violazioni del codice della navigazione. Si tratterebbe comunque di un atto dovuto per eseguire alcuni accertamenti.
Appare scontato che l’aggiunto Vella e il pm Russo sentiranno i due indagati, il comandante e l’armatore della nave, al fine di ricostruire, passo per passo, l’intera vicenda sfociata nell’ennesimo fascicolo d’inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento legato al fenomeno dell’immigrazione. La Mare Jonio, che già lo scorso marzo era stata sequestrata dopo avere approdato al molo lampedusano con a bordo 49 migranti salvati in mare, la settimana scorsa ne ha recuperati altri 30 pare da un gommone in avaria a 40 miglia dalla costa libica. Tra questi ultimi anche due donne incinte, una piccola di un anno e quattro minori non accompagnati.
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