Sabato scorso, al teatro San Francesco di Favara, è stato proiettato il documentario “Quasi 12 – Nessun colpevole” che ripercorre la storia del piccolo Stefano Pompeo, vittima uccisa dalla mafia a 11 anni.
Questo il racconto di quel nefasto 21 aprile del 1999, quando il piccolo Stefano Pompeo, un ragazzino favarese di 11 anni, quasi 12, venne ucciso per errore da un commando mafioso. Dopo Agrigento, è stato proiettato anche al teatro San Francesco di Favara il documentario “Quasi 12 – Nessun colpevole” che narra la tragica vicenda.
Sono passati 20 anni da quell’omicidio, oggi il piccolo Pompeo avrebbe avuto 31 anni. Il documentario, prodotto da Fuoririga e scritto e diretto dal giornalista Gero Tedesco, ripercorre storia e retroscena del contesto mafioso in cui si inserisce la morte del favarese che non ha mai visto nessun condannato, ma anche nessun indagato.
Il documentario raccoglie un lavoro di ricostruzione della cronaca e della storia legate a quel 21 aprile del ’99 e lascia spazio anche alle emozioni. Sono state raccolte le testimonianze, tra gli altri, dell’ex componente della Commissione parlamentare antimafia Giuseppe Scozzari, del procuratore aggiunto della Procura di Agrigento, Salvatore Vella, dei genitori di Stefano Pompeo, il padre Giuseppe e la madre Carmelina Presti.
Una storia, la morte del piccolo Stefano, che secondo la ricostruzione del documentario non ha avuto l’attenzione che merita, soprattutto da parte dello Stato. Un omicidio di un innocente bambino caduto quasi completamente nell’oblìo. La pellicola ha proprio l’obiettivo di scuotere le coscienze, di far riaprire il caso e di cercare di dare un’identità agli assassini del quasi 12enne.
Sabato scorso, al teatro San Francesco, la serata è stata aperta dal cantante e musicista Antonio Zarcone, che ha cantato “Canzone per Stefano”, una sua composizione dedicata alla piccola vittima della mafia. Dopo 54 minuti di documentario e un sentito applauso finale, sono saliti sul palco i commossi genitori di Stefano Pompeo. Ha preso la parola anche il vicesindaco di Favara, Giuseppe Bennica, che ha ribadito come la morte di Stefano non è stata vana e ha cambiato la città. I genitori dal canto loro non hanno dimenticato il figlio, hanno detto gli stessi, così come non l’hanno dimenticato i parenti e gli amici. Si attende ancora giustizia dallo Stato, ma Favara non ha dimenticato il quasi 12enne.
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