Immediata la reazione dell’assessore comunale Rosanna Pecoraro alle dichiarazioni di Pasquale Cucchiara dell’associazione LiberArci di Favara. “Adesso basta! Non ammetto –ha detto Pecoraro- che mi si facciano lezioni di morale”. L’iniziativa di ieri di LiberArci –sostiene- era già stata programmata e doveva essere fatta in occasione della Festa della Legalità.
“È bene che la comunità favarese sappia che la conversione delle scritte razziste in murales condotta dall’associazione LiberArci, di cui Pasquale Cucchiara è portavoce, non è stata concepita da un loro pensiero ma al contrario è un’iniziativa alla quale stavamo lavorando da tempo con i rappresentanti della Festa della Legalità”.
A parlare è l’assessore comunale di Favara Rosanna Pecoraro che incalza dicendo: “Non accetto che mi si facciano lezioni di morale, civiltà e senso civico né come amministratore né tanto meno come educatrice di questa città”.
Le scritte in oggetto sono quelle comparse la notte tra il 6 e il 7 febbraio scorsi in via Padre Francesco Schifano.
“Da mesi –sostiene Pecoraro- è in corso l’organizzazione della Festa della Legalità e proprio in occasione di questa settimana, nello specifico giorno 9 maggio, si sarebbe dovuta proporre questa iniziativa inserita in un contesto di condivisione e inclusione in cui tutti avrebbero potuto dare il loro contributo e che invece, oggi, arricchisce solo l’orgoglio di pochi che, anziché operare nella legalità e nella trasparenza, pensano solamente a gonfiare il proprio ego”.
L’assessore ci dice che avevano già contattato i runners che avrebbero dovuto condurre una marcia lungo le vie cittadine e passando dai luoghi interessati dal vile gesto razzista, tutti insieme, apprezzare i murales legalmente convertiti da Amelia Russello e i suoi ragazzi.
L’assessore Pecoraro parla di “murales legalmente convertiti” mettendo in dubbio il fatto che quanto realizzato dall’associazione LiberArci non lo sia.
“Mi accerterò – ha detto- che l’associazione prima di agire abbia prima sentito i proprietari e i carabinieri della locale Tenenza”.
Per l’assessore, che esprime tutto il proprio sdegno, l’associazione “LiberArci è stata capace di distruggere un percorso di legalità, condivisione e inclusione pensata per tutti”. Si è trattato –dice- di un’attività mirata a colpire l’amministrazione ma soprattutto Favara.
“Favaresi, sappiate che stanno coprendo le scritte razziste con colori che non brilleranno mai perché sotto c’è tanta ipocrisia non dichiarata ma tanto pensata, come sono capaci di fare solo le persone che agiscono in malafede”.
“In ultimo, -conclude Pecoraro- consiglio ai rappresentanti dell’associazione LiberArci di partecipare il 9 maggio alla marcia della Legalità, che si concluderà nella chiesa della “Grazia luntana”, e fare penitenza”.
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