Continuano le audizioni in Commissione Regionale Antimafia che vuole far luce sul caso Girgenti Acque. È stato il turno dell’ex direttore dell’ATO Bernardo Barone. Lo stesso ha difeso l’attività svolta quando era a capo dell’Ambito Territoriale Ottimale.
Proseguono senza sosta le audizioni della Commissione Regionale Antimafia dell’Ars che cerca di far luce sul caso Girgenti Acque. La Commissione, guidata dal deputato regionale Claudio Fava, ha ascoltato l’ex direttore dell’ATO Bernardo Barone.
Lo scopo è quello di capire meglio i meccanismi del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento e per farlo si stanno sentendo coloro i quali hanno avuto o hanno anche un ruolo in tal senso.
Due giorni fa è stato il turno dell’ex direttore dell’ATO ed ex dirigente provinciale Bernardo Barone. A lui è stato chiesto di relazionare sull’attività svolta quando era a capo dell’Ambito Territoriale Ottimale. L’ingegnere avrebbe confermato di avere svolto, sia lui che l’Ambito, tutte le attività loro richieste in termini di verifica del lavoro realizzato dal gestore. Avrebbe inoltre precisato che su alcuni aspetti, quali ad esempio la qualità dei reflui dei depuratori, l’ATO non aveva né competenze né risorse umane da destinare a questo scopo. Anzi, gli uffici –secondo quanto detto da Barone- si sarebbero attivati con sanzioni salatissime ogni volta che organi come Arpa e Asp o le stesse forze dell’ordine hanno agito contro il gestore.
Ricordiamo che le audizioni in Commissione Regionale Antimafia sono partite nel febbraio scorso, dopo la visita nell’agrigentino, a dicembre, della stessa Commissione. Ad aprire le audizioni i due commissari che attualmente gestiscono la società Girgenti Acque.
Il lavoro della Commissione Regionale Antimafia, aveva spiegato Fava nel dicembre scorso- non si sovrappone a quello della magistratura ma vuole accertare eventuali responsabilità politiche.
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