Interdittiva antimafia della Prefettura di Agrigento nei confronti della società Hydortecne, definita società “figlia” di Girgenti Acque. Secondo il prefetto Caputo “sussisterebbero elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa”.
Dopo Girgenti Acque anche la società Hydortecne ha ricevuto una interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Agrigento.
Per la Prefettura, alla Hydortecne, società “figlia” di Girgenti Acque, “sussistono elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa”. In un altro passaggio dell’interdittiva si legge che la società di Arnone fa “capo alla medesima compagine proprietaria a carico della quale, nel novembre del 2018, sono stati accertati i presupposti interdittivi” ed è di fatto un “clone” della Girgenti Acque, diretta da soggetti indicati direttamente dalla concessionaria e che ha a capo un amministratore unico, Pietro Arnone, che è uomo di strettissima fiducia di Marco Campione”.
Il provvedimento sarebbe stato indirizzato ad amministratori di Hydortecne e componenti dell’Assemblea Territoriale Idrica.
Ricordiamo che la Hydortecne ha svolto per conto di Girgenti Acque una serie di attività: dall’installazione dei contatori all’invio delle bollette.
A pesare sulla decisione di questa nuova interdittiva del prefetto Caputo anche i rapporti diretti e arcinoti tra Campione e Arnone, il quale, dice la Prefettura, “risulta essere stato titolare di almeno una carica in quaranta imprese, in gran parte a struttura consortile, molte delle quali riconducibili alla famiglia Campione, ovvero ad elementi contigui alla mafia o dichiaratamente mafiosi”.
Inoltre secondo la Prefettura non basta la semplice gestione commissariale a “recidere” i rapporti tra Campione e Arnone, con il primo che sarebbe stato in condizione di influire sulle scelte dell’altra società.
Il provvedimento, che ha ricevuto il “giudizio unanime di tutti i componenti del gruppo ispettivo misto”, trova -secondo la Prefettura- fondamento anche nelle attività di accertamento dei commissari.
Adesso, come già avvenuto per il gestore del servizio idrico, sarà l’Anac a pronunciarsi sull’ipotesi di un commissariamento.
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