Celebrazione oggi a Favara in occasione del 167° anniversario della fondazione della Polizia di Stato.
Si è svolta questa mattina in piazza Cavour, a Favara, la celebrazione in occasione del 167° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. “Esserci sempre”, questo il motto che anche oggi ha fatto da cornice all’intera manifestazione a cui hanno presenziato gli agenti della Polizia, autorità civili e militari della provincia, scolaresche e cittadini.
A dare il via alla celebrazione è stata la deposizione di una corona di alloro ai piedi del monumento ai caduti della Grande Guerra. Poi le massime rappresentanze istituzionali hanno visitato alcuni dei luoghi simbolo della città di Favara, quali la chiesa del Rosario e la Biblioteca Comunale Antonio Mendola.
Dopo gli onori alla neo insediata questora di Agrigento, Maria Rosa Iraci, e al Prefetto S.E. Dario Caputo e la passata in rassegna dello schieramento, si è proceduto alla lettura dei messaggi indirizzati alla Polizia di Stato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini e dal Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli.
A prendere la parola è stata poi la questora che ha tracciato un bilancio dell’attività e dei risultati conseguiti dalla Polizia in territorio agrigentino. Quest’anno ricorre il 60esimo dell’istituzione del Corpo di Polizia Femminile, che segnò l’ingresso delle donne in Polizia.
Al termine della cerimonia, i presenti hanno potuto godere di un rinfresco a cura dell’istituto scolastico superiore “Gaspare Ambrosini” di Favara e di un’esecuzione musicale a opera degli studenti del liceo Scientifico e Musicale “Ettore Majorana” di Agrigento. Non prima però che venissero conferiti i riconoscimenti e le ricompense a quei poliziotti che si sono distinti in servizio.
Medaglia di bronzo al merito civile, onorificenza rilasciata dal presidente della Repubblica, all’assistente capo Pietro Nascè perché, libero dal servizio, a Zambrone soccorse una famiglia intrappolata in un’autovettura finita in una scarpata con forte pendenza e terreno franoso.
Promozione per merito straordinario concesso ai vice sovrintendenti Giovanni Interlandi e Giorgio Romano per la loro partecipazione a una complessa indagine che ha sgominato un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di esseri umani.
Encomio Solenne concesso al commissario capo dott. Marco Alletto ed Encomio concesso all’ispettore superiore Giambattista Vella, all’assistente capo Marco Incorvaia e all’assistente capo Paolo Bonfiglio che a Licata, nel corso di un servizio di ordine pubblico in occasione della demolizione di alcuni immobili abusivi, arrestarono 5 persone responsabili dei reati di interruzione di pubblico servizio, resistenza, violenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale.
Encomio Solenne al vice ispettore Franco Fazio: operò a Palermo una operazione di polizia giudiziaria conclusa con l’esecuzione di un’ordinanza a carico di tre persone ritenute responsabili di corruzione.
Lode concessa all’assistente capo Ivano Liviabella e all’assistente capo Dionisio Francesca che ad Agrigento eseguirono un’attività culminata con gli arresti domiciliari a carico di due soggetti resisi responsabili dei reati di ricettazione, riciclaggio, resistenza a pubblico ufficiale e possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli.
Lode concessa all’ispettore superiore Maurizio Carusotto, al vice ispettore Salvatore Stelvio Cipriano e al vice ispettore Mariano Cipriano che a Palma di Montechiaro sequestrarono un quantitativo di cocaina e arrestarono in flagranza due soggetti resisi responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Lode al vice sovrintendente Filippo Nieli, che a Sciacca ha partecipato a una complessa indagine che ha portato alla denuncia di tre pluripregiudicati resisi responsabili di truffa.
Lode all’assistente Cristian Farruggia per una attività di polizia giudiziaria che ad Agrigento consentiva di arrestare un giovane e denunciare in stato di libertà altri due minorenni, responsabili in concorso di furto aggravato e possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli.
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