Il Sole 24 Ore ha pubblicato il Governance Poll, la classifica che mette a confronto l’indice di gradimento dei presidenti delle Regioni italiane. All’ultimo posto Nello Musumeci, il Governatore della Regione Siciliana che conferma il primato in negativo della nostra isola già registrato ai tempi di Crocetta.
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, è il Governatore meno amato d’Italia. A dirlo è la classifica del Sole 24 Ore, stilata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi, sull’indice di gradimento dei presidenti delle Regioni. La domanda posta al campione di elettori chiede se sarebbero disposti a votare la conferma dell’attuale presidente in caso di elezioni e, in base alle risposte, Musumeci si piazza all’ultimo posto di questo Governance Poll.
Il Governatore più amato è invece Luca Zaia, che sabato prossimo festeggerà l’ottavo compleanno da presidente della Regione Veneto. Nonostante gli anni sulle spalle, la sua popolarità non conosce logorio e non è la prima volta che rimane al primo posto tra i governatori più apprezzati. Zaia verrebbe rivotato dal 62% degli elettori, con un incremento dell’11,9% rispetto al giorno delle elezioni. Numeri inaccessibili per tutti gli altri presidenti di Regione. Secondo posto per Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, con un indice di gradimento del 51,1% (in discesa di 6 punti percentuali rispetto all’anno scorso), e medaglia di bronzo per il Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in lieve flessione rispetto al 2018.
Segue al quarto posto l’Abruzzo con il presidente Marco Marsilio, che ottiene un indice di gradimento pari al 48%. Poco più giù il Governatore della Sardegna, Christian Solinas, con il suo 47,8%. Poi Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, che verrebbe rivotato dal 44,2% degli elettori romagnoli (perdendo 4,8 punti percentuale rispetto alle sue elezioni del 2014). Enrico Rossi, Governatore della Toscana, con un indice di gradimento del 42,6%, -5,4% rispetto ai consensi elettorali che gli valsero la carica nel 2015.
Ottavo posto per la Liguria e il presidente Giovanni Toti, che cresce di 4,8 punti percentuale dalle sue elezioni del 2015 e si attesta al 39,2%. Nona posizione tra i Governatori più amati per Nicola Zingaretti, presidente del Lazio, che ha un indice di gradimento del 38,8% tra gli elettori laziali, in crescita di quasi 6 punti percentuale dalle regionali del 2018.
Il Governatore della Puglia, Michele Emiliano, si trova al decimo posto tra i presidenti più amati con il 38,2%. I suoi consensi però calano di ben 8,9 punti percentuale rispetto alle elezioni da lui vinte nel 2015. Crollo record di consensi per il presidente della Calabria, Mario Gerardo Oliverio, che dal 61,4% del 2014, quando fu eletto, scende in picchiata al 38,1%, perdendo il 23,3%; a pesare nei suoi confronti è la vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto per un presunto abuso di ufficio.
Dodicesimo posto per Donato Toma, presidente del Molise, che dal 43,4% dell’anno scorso scende al 37,2%, perdendo il 6,2%. Cala anche Vincenzo De Luca, presidente della Campania, fermo al 35,7%; quando vinse le regionali nel 2014 aveva ricevuto il 5,4% dei consensi in più. -9,4 punti percentuali per Catiuscia Marini, Governatrice dell’Umbria, gradita dal 33,4% degli elettori.
Fanalino di coda della classifica, a pari merito, sono Luca Ceriscioli, presidente delle Marche, e Nello Musumeci per la Sicilia. Il primo perde l’8,6% dei consensi rispetto alle regionali del 2015, il secondo in appena due anni è sceso del 7,3%. Entrambi si fermano al 32,5%.
Nello Musumeci non riesce a spostarsi dall’ultimo posto che il presidente della Regione Siciliana occupava in modo più o meno stabile già ai tempi di Rosario Crocetta, indice che il disastro amministrativo della politica isolana perdurato nel tempo ha innalzato un muro quasi invalicabile tra Palazzo dei Normanni e i cittadini. Il basso indice di gradimento dei Governatori ne è la prova.
Il voto complessivo per i governatori in carica si ferma al 41,9%, percentuale di consensi che garantirebbe l’elezione nella maggior parte dei casi perché nelle regionali a turno unico basta un voto in più per vincere. Rispetto alla scorsa edizione del Governance Poll, comunque, la percentuale media scende dell’1,4%, in linea con un percorso in discesa nell’indice di gradimenti che il sondaggio registra da anni. Resta però in controtendenza il presidente del Veneto Luca Zaia.
Il sondaggio, pubblicato ieri, è stato effettuato a fine marzo su 16 regioni italiane. Sono state escluse il Trentino e la Valle d’Aosta, in quanto non c’è l’elezione diretta, la Basilicata, che ha votato il nuovo presidente da nemmeno tre settimane, e il Piemonte, che è chiamato alle urne il prossimo 26 maggio.
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