Nuova udienza del processo scaturito dall’operazione della Guardia di Finanza scattata nel 2011 e denominata “South Park”, che avrebbe fatto luce su una presunta truffa ai danni del Parco Valle dei Templi e del Comune di Agrigento tramite il sistema delle park card.
La scelta della cooperativa “Lagana”, che aveva l’appalto dei parcheggi della Valle dei Templi nel 2011 e nel 2012, di non informatizzare come previsto da contratto la gestione dei parcheggi sarebbe stata autorizzata e dunque non arbitraria.
Lo avrebbe confermato ieri mattina, davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, l’ex dirigente del Parco archeologico Giovanni Leto Barone che nel 2011 fu commissario del consiglio dell’Ente. Lo stesso avrebbe spiegato di essere stato lui ad autorizzare la cooperativa a utilizzare le park card nell’attesa di informatizzare la gestione dei parcheggi. “Era indispensabile avviare il servizio – avrebbe aggiunto Giovanni Leto Barone – anche per non creare un danno erariale”.
Secondo la Procura, la ditta che aveva in gestione i parcheggi della Valle dei Templi avrebbe violato la convenzione stipulata tra Comune e Parco e quanto previsto dal bando. Non avrebbe informatizzato la gestione del parcheggio, utilizzando le park card e applicando prezzi maggiori.
Non sarebbero stati pagati nemmeno il canone annuo e la quota variabile. Durante l’udienza precedente, il titolare di fatto della cooperativa “Lagana”, il 59enne Carmelo Vella, agrigentino, avrebbe scusato i mancati pagamenti del canone e della percentuale sugli incassi in quanto avrebbe dovuto compensare le maggiori spese sostenute rispetto a quanto previsto dal bando.
L’uomo è sotto processo insieme ai figli Giuseppe e Sonia, di 34 e 35 anni, e altri tre imputati. Le accuse sono associazione a delinquere e truffa aggravata e continuata ai danni del Comune di Agrigento e del Parco Valle dei Templi.
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