Sull’incidente avvenuto esattamente due anni fa lungo la statale 640 – quando precipitò un biplano – la Procura di Agrigento chiede l’archiviazione del caso. Di parere diametralmente opposto la difesa dei familiari della vittima. A morire fu il pilota del velivolo, Salvatore Scannella, di Campofranco.
Era il 21 marzo del 2017 quando a seguito dell’impatto di un ultraleggero sulla statale 640, nei pressi dello svincolo per Favara, morì il pilota Salvatore Scannella, 55 anni di Campofranco. Secondo il procuratore aggiunto della Procura di Agrigento, Salvatore Vella, il caso è da archiviare e la responsabilità dell’incidente fatale non sarebbe da addossare né al dirigente dell’ufficio Anas di Agrigento, Valerio Mele, né al responsabile dell’elettrodotto della società Terna, Marco Mancioli.
A opporsi all’archiviazione dell’inchiesta sono i familiari di Scannella, assistiti dagli avvocati Francesco Turoni e Maria Elisa Butera. La decisione spetta al gip Alessandra Vella.
Le due posizioni in esame sono separate e dunque si tratta di due fascicoli separati. Fascicoli che nei prossimi giorni potrebbero appunto essere archiviati. Il giudice, sentite tutte le parti, dovrebbe sciogliere la riserva nei prossimi giorni.
Sono passati esattamente due anni da quel tragico incidente. L’ultraleggero si sarebbe incagliato contro i cavi dell’alta tensione, schiantandosi al suolo. Pare che Scannella fosse a bordo del velivolo per fare delle fotografie per conto di Anas lungo l’allora prossimo alla riapertura tratto della Agrigento-Caltanissetta.
Secondo il pm, al di là dell’omessa vigilanza da parte di Anas sulla sicurezza dell’area dove il pilota avrebbe dovuto eseguire le riprese, l’incidente si sarebbe verificato per una guida imprudente dello stesso pilota che non avrebbe rispettato la quota minima di distanza dal suolo, finendo contro le funi dei tralicci dell’alta tensione. Gli avvocati dei familiari di Scannella invece sostengono che non esisterebbe alcuna quota minima per gli ultraleggeri.
A Terna veniva contestato di non avere segnalato la presenza delle funi. Per il pm però l’obbligo sussisterebbe solo a un’altezza superiore, mentre ieri i difensori che si oppongono all’archiviazione precisavano come in quel tratto – vicino a una struttura ospedaliera – ci sarebbe stato l’obbligo di installare i cavi con massima diligenza.
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