Referendum rettifica confini Favara – Agrigento – Aragona. Per il deputato regionale del M5S Giovanni Di Caro è stato illogico non accorparlo alle Europee. Costerà circa 60 mila euro.
A dare una accelerata all’arrivo delle consultazioni referendarie per i confini di Favara Ovest è stato anche il deputato favarese all’ARS Giovanni Di Caro.
“Gli ultimi tre mesi sono stati davvero di intenso lavoro” – ci ha detto l’onorevole favarese. Finalmente adesso arriva il referendum per la rettifica dei confini tra i comuni di Favara, Agrigento e Aragona.
“Il 5 maggio 2019 è una data che all’inizio non mi ha fatto impazzire”, continua il deputato M5S, che aveva subito denunciato come il referendum agrigentino sarebbe potuto costare fino a 230mila euro. “È stato illogico – dice ancora Di Caro- non accorparlo alle Europee”.
Per fortuna si è riusciti a mediare per ridurre i costi a circa un quarto della spese diminuendo il numero dei seggi.
Si cercherà di allestire i seggi speciali proprio vicino ai quartieri maggiormente interessati per consentire ai tre comuni di risparmiare notevolmente sui costi e garantire una maggiore partecipazione dei cittadini.
Ad Agrigento dovrebbero essere allestiti 6 seggi, un solo seggio con 3 sezioni a Favara (presso la scuola Manzoni), e due ad Aragona.
I costi che dovranno affrontare i tre comuni interessati alle consultazioni dai 230 mila euro iniziali dovrebbero quindi abbassarsi intorno ai 60mila. Il comune di Agrigento dovrebbe spendere circa 30mila, quello di Favara circa 20mila e quello di Aragona circa 10mila.
“Una somma comunque da spendere – continua Di Caro – perché il governo regionale Musumeci ha pensato di anticipare di qualche giorno il referendum sul cambio dei confini anziché accorparlo alle elezioni europee già in programma domenica 26 maggio. Si tratta di uno spreco – continua– che mette in ogni caso in difficoltà comuni in dissesto per un mero capriccio di un governo che probabilmente tenta di abbassare l’affluenza alle urne delle europee”.
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