Materiale fotografico che testimonia le vittime di mafia e il loro sacrificio nella lotta alla criminalità organizzata e una teca contenente la “Quarto-Savona 15”, l’auto coinvolta nella strage di Capaci. Questo quanto esposto questa mattina all’interno del Parco Valle dei Templi.
Da ieri nel chiostro e nella Scala Reale, sede della Prefettura di Agrigento e del Libero Consorzio, è visionabile la mostra “Come eravamo, come siamo, la memoria come valore” che espone divise, cimeli, auto e moto d’epoca che raccontano la storia del corpo della Polizia di Stato; oggi, invece, presso Villa Aurea, nel cuore della Valle dei Templi, è stata esposta la teca contenente i resti della “Quarto-Savona 15”, l’autovettura blindata coinvolta nella strage di Capaci. L’attentato del 1992 pose fine alla vita del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Ed è proprio loro che la Polizia vuole ricordare. Un ricordo che si trasforma in valore per gli agenti ma anche per le nuove generazioni e che si inserisce all’interno di una serie di eventi organizzati dalla Polizia che si stanno tenendo in questi giorni.
Questa mattina, in Villa Aurea, oltre ai poliziotti c’erano anche il Questore di Agrigento, Maurizio Auriemma, e Tina Montinaro, familiare di una delle vittime della mafia. Sempre all’interno del Parco Valle dei Templi, presso la Casa Barbadoro, due stanze ospitano materiale fotografico e multimediale contro la violenza della mafia. Scatti che si trasformano in veri e propri documenti che testimoniano vittime, sentimenti e volti protagonisti della lotta tra Stato e criminalità organizzata.
La Valle dei Templi ospiterà la “Quarto-Savona 15” e il materiale fotografico fino al prossimo 28 febbraio. Quel giorno la Polizia terrà una serie di eventi e nel pomeriggio avrà luogo anche una cerimonia di scopertura di una targa dedicata agli agenti vittime delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, alla quale parteciperà anche il Capo della Polizia, il prefetto Franco Gabrielli.
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