Sono stati discussi i ricorsi presentati da Girgenti Acque contro l’interdittiva antimafia emessa dal prefetto di Agrigento Dario Caputo. Sulla sospensiva del provvedimento prefettizio si pronuncerà a inizio della prossima settimana il Tar. Intanto in commissione antimafia è iniziata l’audizione dei commissari dell’ente gestore del servizio idrico integrato. Prossima audizione il 27 febbraio.
Qualcosa di concreto si dovrebbe sapere lunedì. Ieri davanti al Tribunale amministrativo regionale sono stati discussi i ricorsi presentati da Girgenti Acque contro l’interdittiva antimafia emessa a carico della società, lo scorso 19 novembre, dal prefetto Dario Caputo.
Il Tar, probabilmente entro lunedì, si pronuncerà sulla richiesta della sospensiva dell’interdittiva antimafia. Una decisione che, se verrà accolto il ricorso, avrà probabilmente un impatto sul commissariamento dell’ente gestore del servizio idrico integrato. Girgenti Acque è stata infatti commissariata proprio a seguito della interdittiva.
A prescindere dalla decisione del Tar, però, l’Ati ha più volte annunciato in passato di volere continuare con la strada intrapresa: quella della rescissione contrattuale con la società che gestisce le reti idriche della maggior parte dei comuni agrigentini. Indipendentemente dall’interdittiva, che sicuramente ha dato una forte spinta nel volere procedere con la risoluzione contrattuale, l’Assemblea Territoriale Idrica vorrebbe “divorziare” da Girgenti Acque per gravi inadempienze contrattuali della società.
Intanto in commissione antimafia, presieduta dal deputato regionale Claudio Fava, è iniziata l’audizione dei commissari prefettizi dell’ente gestore del servizio idrico integrato, Gervasio Venuti e Giuseppe Massimo Dell’Aira. Si è trattato di una prima interlocuzione per permettere alla commissione antimafia di avere un quadro generale della situazione di Girgenti Acque e per capire cosa i commissari hanno trovato una volta insediatisi.
E la realtà sembrerebbe questa: pochi soldi, troppo pochi. Difficoltà economiche che, oltre ai creditori, non fanno ben sperare nemmeno i 150 lavoratori della Hydortecne, società controllata da Girgenti Acque. Interdittiva e commissariamento, poi, non aiutano a incoraggiarli. Già nell’incontro avvenuto in Prefettura tra i commissari di Girgenti Acque e i sindaci era emerso che il mantenimento dei livelli occupazionali era giustificabile sono in vista di un ampliamento delle aree gestite.
Tra le realtà a cui l’ente gestore del servizio idrico integrato deve far fronte, ci sarebbero una scarsa attività di lotta all’evasione fin qui condotta e la consegna delle reti idriche dei comuni “ribelli”, utile soprattutto per ridurre la spesa dell’acquisto dell’acqua all’ingrosso.
Una situazione economica, quella di Girgenti Acque, che parrebbe essere tutt’altro che rosea. I commissari straordinari, inoltre, pur svolgendo a pieno regime le loro mansioni, restano comunque in attesa di sapere gli esiti che pronuncerà il Tar, se accoglierà o meno la richiesta di sospensiva dell’interdittiva avanzata da Girgenti Acque.
La prossima audizione della commissione antimafia, intanto, si terrà il prossimo 27 febbraio. Sarà ascoltata la presidente della Commissione Ambiente all’Ars Giusi Savarino che nei mesi scorsi ha approvato un atto sul Servizio Idrico Integrato. L’obiettivo della commissione antimafia è quello di accertare se vi siano state eventuali responsabilità sul mancato controllo dell’operato di Girgenti Acque da parte di chi avrebbe dovuto invece farlo.
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