Avrebbero svolto diversi lavori per conto di Girgenti Acque e Hydortecne, accumulando nel tempo crediti per oltre 2 milioni di euro. Stato di agitazione per una ventina di imprese agrigentine. Questo pomeriggio un incontro tra i vertici delle due società e le organizzazioni datoriali a cui i titolari delle aziende creditrici si sono rivolti.
Sono una ventina le imprese agrigentine impegnate a erogare servizi a Girgenti Acque e Hydortecne che sono in stato di agitazione. Vanterebbero crediti per oltre due milioni di euro per interventi di espurgo, manutenzione delle reti idriche e fognarie, installazione di contatori e movimento terra.
I titolari delle aziende creditrici, al fine di rivendicare le spettanze maturate in particolare prima della gestione commissariale dell’Ente gestore del servizio idrico integrato, si sono rivolti alle organizzazioni datoriali di Cna, Casartigiani e Claai.
“Una situazione divenuta pesante. Il quadro che ci viene delineato dalle imprese – spiegano le organizzazioni – è abbastanza preoccupante e il malessere è palpabile, tenuto conto che c’è stata fin qui una interlocuzione tutt’altro che rassicurante con i vertici delle due società”. Il riferimento è appunto a Girgenti Acque e Hydortecne.
“Braccia incrociate e automezzi spenti – continuano Cna, Casartigiani e Claai – significa non garantire servizi essenziali con inevitabili ripercussioni sulla situazione igienico-sanitaria nel territorio agrigentino, destinata a esplodere qualora non dovessero arrivare risposte positive”.
Nel pomeriggio un incontro tra le tre sigle, il commissario di Girgenti Acque, Gervasio Venuti, e l’amministrazione di Hydortecne. Insomma, le parti cercherebbero di “chiarirsi”, l’obiettivo dichiarato dalle sigle è quello di “individuare un percorso ragionato e condiviso, in grado di ridare serenità economica alle imprese creditrici”.
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