Udienza ieri al processo scaturito dall’operazione “Come Back Soon” condotta dai carabinieri di Palma di Montechiaro e che vede imputati per assenteismo 20 dipendenti del Comune. Le indagini e la sistemazione di telecamere nascoste sarebbero partite da una segnalazione fatta ai militari da una fonte confidenziale.
Sono 20 i dipendenti comunali di Palma di Montechiaro sul banco degli imputati per presunti casi di assenteismo dal posto di lavoro. Udienza ieri in Tribunale, ad Agrigento, per il processo scaturito dall’operazione “Come Back Soon” condotta dai militari dell’Arma.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa, i “furbetti del cartellino” avrebbero avuto l’abitudine di timbrare il cartellino per poi assentarsi dal lavoro e badare ai propri affari. I dipendenti dell’ente a processo sarebbero accusati a vario titolo di truffa, peculato e false attestazioni commesse da pubblico dipendente. Undici di loro vennero immediatamente sospesi dal servizio; il Comune di Palma di Montechiaro è parte civile nel processo.
In aula, ieri, ha testimoniato il luogotenente Luigi Marletta, negli anni scorsi a capo della Stazione dei Carabinieri di Palma di Montechiaro. Il sottufficiale ha ricostruito la prima fase delle indagini. Lo stesso avrebbe riferito che i presunti episodi di assenteismo sarebbero venuti alla luce grazie a una fonte confidenziale che li avrebbe avvisati di come al Comune ci fosse l’usanza di passare il badge delle presenze per poi uscire dall’ufficio e andare in giro.
“Sulla base di questa informazione – avrebbe aggiunto l’ufficiale- abbiamo chiesto alla Procura di posizionare delle telecamere che sono state piazzate davanti al rilevatore delle presenze e nei due ingressi del Municipio”.
Il luogotenente, però, nel corso dell’audizione avrebbe raccontato di non ricordare molto in quanto la sua firma sulle informative sarebbe stata solo a titolo di “supervisione”. Circostanza che avrebbe colto di sorpresa anche il pm Alessandra Russo.
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