Piano Regolatore Generale di Favara. Il Consiglio Regionale Urbanistica ha avuto da ridire e ha rilevato come il nuovo PRG preveda in alcuni punti una ingiustificata cementificazione, nuove aree B. Il Comune di Favara ha tempo per rispondere entro domani. Ieri consiglio comunale convocato d’urgenza, rinviato a stasera.
Favara ha oltre 30mila abitanti, ma ci sono case che potrebbero ospitare circa tre volte il numero degli attuali residenti. Case che sappiamo essere vuote, molte di queste, soprattutto nel centro storico della città, che sono addirittura cadenti.
Intanto da parecchio tempo oramai, dal 2005, si parla di PRG, cioè di Piano Regolatore Generale, lo strumento urbanistico che regola l’attività edificatoria all’interno di un territorio comunale e di cui ogni comune italiano, come quello di Favara, deve dotarsi ai sensi di legge.
Nel 2006, esattamente il 1 luglio, si diede mandato per la predisposizione del piano all’esperto prof. Nicola Giuliano Leone.
In quello presentato dal Comune di Favara, e in attesa di approvazione dagli uffici regionali, sono state individuate delle nuove zone del territorio favarese, senza attuali abitazioni, la cui destinazione d’uso viene modificata, rendendole zone “B”, economicamente più care ma idonee alla costruzione di civili abitazioni.
Il CRU, il Consiglio Regionale Urbanistica, ha però avuto da ridire e ha rilevato come il nuovo Piano Regolatore Generale di Favara preveda in alcuni punti una ingiustificata cementificazione. In pratica da Palermo chiedono al Comune della città dell’Agnello Pasquale che senso abbia prevedere nel PRG da approvare la costituzione di nuove aree per la costruzione di nuove case visto che la città ha un numero di abitazioni per circa tre volte il numero degli stessi abitanti. Si chiedono che senso abbia, in pratica, consumare altro suolo mentre non si è in grado di sistemare le vecchie abitazioni del centro storico che rimangono in disuso e pericolanti.
La richiesta del CRU è giunta via Posta Elettronica Certificata lo scorso 20 novembre e dal Comune hanno tempo 30 giorni, fino al 19 dicembre, per rispondere. Nella richiesta viene espressamente chiesto che sia il consiglio comunale a dare eventuali controdeduzioni.
A predisporle ci ha pensato, in accordo con l’amministrazione e i tecnici comunali, lo stesso esperto prof. Nicola Giuliano Leone.
Ieri sera il punto, in extremis, è giunto in consiglio comunale. La seduta è stata convocata d’urgenza dal presidente Salvatore Di Naro. Riunione che, dopo la visione attraverso uno schermo delle tavole tecniche, è stata aggiornata a stasera alle ore 19.00. In questo modo si permetterà a ogni Consigliere di valutare bene la propria posizione riguardo possibili conflitti d’interesse.
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